Tribunali, corti d’appello e uffici giudiziari sono allo stremo, schiacciati da gravi carenze di organico e carichi di lavoro ingestibili.
Come se non bastasse, nel giugno del 2026 è prevista la fine del servizio per gran parte dei lavoratori precari del PNRR del Comparto Giustizia.
A lanciare l’allarme è la FP CGIL, che ha organizzato un sit -in davanti alla sede della Prefettura di Catania, per chiedere la stabilizzazione del personale precario, il potenziamento degli organici e la valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori.
A confermare la positività dell’incontro è stata la segretaria generale della FP CGIL di Catania, Concetta La Rosa.
“L’iniziativa di protesta – spiega l’esponente sindacale – è andata bene: siamo stati ricevuti dalla dottoressa Laura Pergolizzi, capo di gabinetto della Prefettura di Catania, che ci ha ricevuto quasi immediatamente, manifestando assoluta disponibilità al tavolo: a lei,
abbiamo rilasciato un documento che chiediamo di inoltrare al Ministero della Giustizia, affinché si avvii un percorso di stabilizzazione di tutti i precari del settore”.
In Italia, i lavoratori precari della Giustizia sono circa dodicimila, trecento soltanto nel territorio etneo: il sit – in ha registrato un’alta adesione, pari a circa l’ottanta per cento.
Il loro contratto scadrà il 30 giugno del 2026: si tratta di dipendenti in gran parte giovanissimi e molto qualificati, linfa vitale all’interno della pubblica amministrazione.
Come sottolinea la FP CGIL, hanno contribuito significativamente ad abbattere gli arretrati fra processi civili e penali, uno degli obiettivi principali della riforma: una scommessa vinta, ma se non vengono stabilizzati tutti i lavoratori il rischio è di tornare all’anno zero e aumentare nuovamente tutta la mole da smaltire in capo alle sedi dei tribunali.
“Devono essere stabilizzati – osserva Cettina La Rosa – anche per il bene del servizio pubblico: si occupano dell’assistenza giudiziaria, sostengono l’attività dei magistrati e provvedono anche alla digitalizzazione dei procedimenti giudiziari”.
Il sit- in davanti alla Prefettura non è stato la prima azione di sciopero.
“Sin da subito – precisa Concetta La Rosa – abbiamo seguito i lavoratori sposando la loro causa e proseguiremo con la nostra mobilitazione fino a quando non raggiungeremo il risultato: non è escluso che ci saranno altre operazioni di sciopero, da valutare  successivamente”.
“Da parte del Prefetto abbiamo avuto la massima disponibilità  – aggiunge – e c’è stata anche una mobilitazione perché questi lavoratori hanno centrato l’obiettivo importante dello snellimento, tanto è vero che hanno ottenuto anche attestati di solidarietà dall’Associazione Nazionale Magistrati”. 
“All’inaugurazione dell’anno giudiziario a Catania – conclude – la FP CGIL è stato l’unico sindacato a intervenire, registrando da parte del presidente del Tribunale grande attenzione per i lavoratori che, in altre sedi, sono stati precettati: non potendo esercitare il diritto allo sciopero a maggior ragione vanno stabilizzati”.

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