Il 21 settembre 2024, dalle ore 10:00 alle ore 12:00, gli agenti della Polizia Penitenziaria di Agrigento, sia aderenti che non al SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), terranno un sit-in di protesta di fronte al palazzo del governo di Agrigento. La manifestazione nasce dalla necessità di sensibilizzare le autorità locali e l’opinione pubblica sulle gravi condizioni di lavoro cui gli agenti sono costretti da mesi presso la Casa Circondariale “Pasquale DI LORENZO” di Contrada Petrusa.
Dettagli del sit-in: L’evento sarà un’occasione per portare all’attenzione pubblica il disagio lavorativo e le problematiche strutturali che affliggono il personale penitenziario, aggravate dalla carenza di organico. I poliziotti, stremati fisicamente e psicologicamente, denunciano l’impossibilità di proseguire in tali condizioni, che si avvicinano a una vera e propria crisi.
Le denunce: Già in precedenza, tramite le note n. 51 del 10 luglio e n. 59/SGC del 29 agosto, il SAPPE aveva lanciato l’allarme, segnalando la riduzione del personale operativo, il continuo aumento dell’arretrato negli uffici e il rischio di richiamare in servizio agenti in ferie. “Non è rimasto più nessuno a lavorare alla Petrusa”, affermano i sindacalisti. Il rischio di una “catastrofe lavorativa” è ormai tangibile, con numerosi agenti costretti a depositare l’armamento individuale, segno di un logorio psicofisico insopportabile.
Le richieste: Al termine del sit-in, i manifestanti sperano di essere ricevuti dal Prefetto di Agrigento per esporre direttamente le loro istanze e sollecitare un intervento urgente da parte dell’amministrazione penitenziaria. L’obiettivo è chiaro: porre fine a un sistema di lavoro che, così come è strutturato, non garantisce più il rispetto della dignità e dei diritti dei lavoratori.
Conclusione: La situazione alla Casa Circondariale di Agrigento richiede un intervento immediato. Le condizioni descritte dagli agenti rappresentano non solo una minaccia per la loro salute, ma anche per il corretto funzionamento del sistema penitenziario. Il 21 settembre sarà una giornata decisiva per fare luce su una realtà che non può più essere ignorata.