Agrigento – I cittadini agrigentini dovranno attendere sei mesi in più rispetto alla naturale scadenza del mandato per tornare alle urne e scegliere il nuovo sindaco e i consiglieri comunali. L’elezione, originariamente prevista per ottobre 2025, è stata posticipata alla primavera del 2026. Lo stesso destino toccherà a oltre duemila Comuni italiani, in conformità con quanto stabilito da una circolare del Ministero degli Interni, guidato da Matteo Piantedosi.

Le ragioni del rinvio

La decisione di slittare le elezioni è legata alle conseguenze dell’emergenza Covid-19, che ha stravolto il calendario elettorale nei Comuni chiamati al voto nel 2020 e nel 2021. Durante il periodo pandemico, il voto primaverile ordinario fu rinviato all’autunno, spostando di fatto la scadenza naturale dei mandati amministrativi. Ad Agrigento, ad esempio, i cittadini avrebbero dovuto eleggere il sindaco e i consiglieri nella primavera del 2020, ma a causa delle misure di contenimento del virus, le urne furono aperte in autunno.

Per questo motivo, la nuova circolare ministeriale stabilisce che i Comuni al voto nel 2020 torneranno alle urne nella primavera del 2026, mentre quelli che hanno votato nel 2021 lo faranno nella primavera del 2027.

Impatto sul panorama politico

Il rinvio delle elezioni ad Agrigento rappresenta un’ulteriore proroga per l’attuale amministrazione guidata dal sindaco Francesco Miccichè, offrendo sei mesi in più per completare i progetti in corso e per affrontare le criticità che affliggono la città, tra cui la crisi idrica, il degrado urbano e la preparazione all’anno di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025. Tuttavia, potrebbe anche aprire un periodo di incertezza politica, con opposizioni e candidati potenziali che dovranno ricalibrare le loro strategie in vista della campagna elettorale.

Una questione di legittimità?

La decisione di posticipare le elezioni potrebbe sollevare interrogativi sulla legittimità di una proroga del mandato amministrativo, sebbene la misura sia stata applicata in maniera uniforme su scala nazionale e giustificata dalle circostanze straordinarie dell’emergenza Covid-19.

Uno scenario condiviso

Agrigento non è l’unico Comune interessato da questa misura: il rinvio coinvolge migliaia di amministrazioni comunali italiane che si trovano nella stessa situazione, confermando come l’emergenza pandemica abbia avuto conseguenze durature anche sull’ordinamento istituzionale del Paese.

Con lo slittamento al 2026, si apre un nuovo capitolo per il dibattito politico agrigentino, offrendo ulteriori margini di manovra per l’attuale amministrazione e più tempo per i cittadini di valutare i risultati conseguiti.

Report Sicilia continuerà a seguire gli sviluppi politici locali in vista delle elezioni del 2026.

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