Palermo, 12 settembre 2025 — Un’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia (DDA) di Palermo ha portato oggi alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini a carico di 18 persone, sospettate di traffico e spaccio di cocaina che coinvolge un’area che si estende tra la provincia di Agrigento e il capoluogo siciliano. 

L’operazione

Secondo gli inquirenti, il gruppo operava effettuando una costante “spola” tra Agrigento e Palermo per muovere la droga. 
L’indagine è stata condotta dai pm Claudio Camilleri e Luisa Bettiol. 

Le accuse

I 18 indagati sono accusati di:

  • Trasporto e detenzione di cocaina, probabilmente in concorso. 

  • Spaccio, con probabili ramificazioni organizzative tra Palermo e Agrigento, per quanto riguarda logistica, approvvigionamento e distribuzione della sostanza. 

Non è ancora chiaro se l’indagine abbia riscontrato anche altri reati collegati, come reati associativi o legami mafiosi (che aggraverebbero le accuse), né se siano emerse collaborazioni con altre organizzazioni criminali locali. 

Contesto e significato

Questa operazione conferma alcune dinamiche già evidenti:

  • Il traffico di droga resta un’attività che attraversa i confini provinciali in Sicilia, con Agrigento usata non solo come piazza di spaccio ma anche come punto di transito e distribuzione verso il mercato di Palermo.

  • L’impegno della DDA di Palermo nel monitorare e intervenire su queste reti interprovinciali conferma come la droga, specialmente la cocaina, rappresenti una risorsa economica importante per le organizzazioni criminali attive sul territorio.

  • Le operazioni del genere hanno un impatto diretto sui quartieri urbani dove lo spaccio è visibile, ma anche sulle comunità di piccole città/province che subiscono la pressione sociale e criminale legata al mercato della droga.

Dati ancora da chiarire

Ci sono vari punti che verranno chiariti nelle prossime fasi:

  • Quanto cocaina sia stata effettivamente sequestrata, e chi fossero i fornitori.

  • Come avvenivano i collegamenti tra i sodalizi ad Agrigento e quelli a Palermo — se tramite corrieri, cellule locali, o appoggi in quartieri specifici.

  • Quali misure cautelari sono state disposte (arresti, domiciliari, obblighi di firma, etc.).

  • Se tra gli indagati ci siano figure già note alle forze dell’ordine per altri reati, o con precedenti per associazione mafiosa.

L’indagine conferma come, nonostante gli interventi, il mercato della cocaina resti attivo con modalità organizzate che sfruttano territori multipli. Interventi tempestivi, come notifiche di conclusione d’indagine e misure cautelari, sono fondamentali per disarticolare le catene del narcotraffico. Ma affinché abbiano effetto duraturo, devono essere accompagnati da strategie di contrasto della domanda, di supporto alle comunità, e di repressione dei canali logistici utilizzati.

Ecco l’elenco completo degli indagati: Giancarlo Ayari, 45 anni, di Palermo; Francesco Cacioppo, 50 anni, di Palermo; Pietro Capraro, 40 anni, di Agrigento; Marco Consiglio, 45 anni, di Palermo; Veronica Cusimano, 46 anni, di Palermo; Ignazio D’Alessandro, 30 anni, di Palermo; Salvatore D’Alessandro, 48 anni, di Palermo; Carlo Di Blasi, 44 anni, di Palermo; Emanuele Greco, 26 anni, di Agrigento; Giuseppe Greco, 58 anni, di Agrigento; Antonino Ioppolo, 45 anni, di Palermo; Marco Marsala, 46 anni, di Palermo; Salvatore Orlando, 62 anni, di Palermo; Francesco Paolo Palumbo, 60 anni, di Palermo; Dante Parisi, 59 anni, di Palermo; Rosario Sapia, 52 anni, di Catania; Carmelo Scilio, 51 anni, di Catania; Guido Vasile, 66 anni, di Agrigento.

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