La vicenda della STMicroelectronics di Catania tiene banco ormai da mesi e si appresta a vivere momenti cruciali: per i lavoratori dello stabilimento nelle scorse settimane si è conclusa la procedura di consultazione sindacale per l’accesso alla cassa integrazione guadagni ordinaria, per un massimo di 2.500 dipendenti sui 5.400 totali.
Una situazione che ha tenuto e tiene comprensibilmente in apprensione i lavoratori del sito principalmente in merito al loro futuro, tenendo anche conto degli annunci fatti dall’azienda lo scorso anno riguardanti l’investimento di cinque miliardi di euro per la produzione di wafer di carburo di silicio  nel capoluogo etneo.
L’azienda ha sottolineato inoltre come si sia dato luogo alla sospensione dell’attività di produzione per il comparto manifatturiero del sito, a esclusione del nuovo investimento chiamato WSiC, per due periodi non consecutivi, esattamente dal 15 al 24 marzo e dal 27 aprile al 4 maggio.
Il prossimo step è previsto per venerdì 28 marzo, con l’arrivo del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, per un tavolo di confronto con i sindacati FIOM CGIL, FIM CISL, UILM, FISMIC e UGL Metalmeccanici al Comune di Catania.

A richiedere l’incontro sono stati il sindaco del capoluogo etneo Enrico Trantino e il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani

UGL METALMECCANICI: “VOGLIAMO UN PIANO INDUSTRIALE SERIO” 

“Ci saranno due fasi di cassa integrazione – spiega Angelo Mazzeo, segretario dell’UGL Metalmeccanici di Catania – ovvero la prima, partita il 15 marzo scorso per arrivare al 24 del mese e la seconda a cavallo tra la fine di aprile e l’inizio di maggio”. 
“Lo scorso 18 marzo – prosegue – abbiamo fatto una manifestazione a Palermo, non contro la Regione Siciliana, bensì chiedendo a quest’ultima di accompagnarci in un percorso per l’apertura di un tavolo ministeriale, che chiedevamo da mesi e che è stato reso ufficiale il giorno successivo”.
“Precisamente – osserva l’esponente sindacale – alle 15:45 del 19 marzo, quando ci è arrivata la comunicazione da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy della convocazione per tutte le organizzazioni sindacali e per le RSU, fissata per giorno 3 aprile, insieme al ministro Adolfo Urso e al ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti“. 
“Vogliamo – sottolinea il segretario – che in quell’occasione l’azienda presenti un piano industriale serio, robusto e forte, che sia di prospettiva per lo sviluppo aziendale e per le garanzie occupazionali”. 

LE DICHIARAZIONI DI JEAN-MARC CHERY CHE PREOCCUPANO I LAVORATORI 

Il prossimo incontro si terrà dunque venerdì 28 marzo al Comune di Catania con il ministro Adolfo Urso. 
Secondo Angelo Mazzeo, si tratta di un passaggio ufficioso sulle tematiche che saranno discusse in sede ministeriale il prossimo 3 aprile.
“Lo hanno voluto le istituzioni – aggiunge l’esponente sindacale – e l’azienda dovrà dare comunicazioni giorno 3, dato che il governo è proprietario del 13,5 % della quota di STMicroelectronics”.
“Noi la invitiamo pure giorno 28 – precisa –  anche se sarà una sorta di antipasto rispetto all’incontro del 3 aprile, in programma alle ore 12:00”.
Le previsioni positive riguardo allo sviluppo favorevole della vicenda ci sono, ma preoccupano le dichiarazioni dell’amministratore delegato a livello mondiale dell’azienda, Jean-Marc Chery.
“Spero che il mio ottimismo – afferma Angelo Mazzeo – non si scontri con la realtà”.
Jean-Marc Chery, infatti, ha annunciato un piano di rimodulazione degli impianti manifatturieri, ma lascia intendere che ci sarà anche un ridimensionamento del personale.
“Non siamo mai entrati nel dettaglio – conclude – e il piano industriale dovrà chiarire questo aspetto: nel corso di un incontro in Confindustria l’azienda ha previsto che ci potrà essere una piccola ripresa e intanto c’è la cassa integrazione, il resto si vedrà”.

(Articolo di Giuliano Spina) 

 

 

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