“Boom”. Il dissalatore “provvisorio” non è provvisorio. Lo ha detto – con un giro di parole abbastanza chiaro – l’ingegnere Sansone, rappresentante della struttura commissariale per l’emergenza idrica, presente in videoconferenza stamattina alla seduta straordinaria del Consiglio comunale empedoclino, per affrontare le tematiche riguardanti la realizzazione del controverso impianto, in corso nei pressi della centrale Enel. Numerosi gli interventi succedutisi, alla presenza di una folta rappresentanza di cittadini, decisamente a sorpresa visto l’orario e il giorno scelti per tenere la seduta consiliare. Tutti i relatori, Maurizio Cimino, Maurizio Saia, Danilo Verruso del comitato Mare Nostrum, la deputato nazionale Ida Carmina, Peppe Lo Iacono, Salvatore Marullo, Giuseppe Riccobene di Legambiente, Pecoraro del Wwf, i consiglieri comunali Ersini, Grassonelli, Castelli, Marcolo, Di Francesco hanno manifestato fortissime perplessità sul sito, spingendo l’ingegnere Sansone a fornire risposte che hanno suscitato anche proteste. E’ stato evidenziato come la comunità empedoclina sia stata tenuta fuori dalle attività propedeutiche alla realizzazione dell’impianto. Il rappresentante della struttura commissariale ha parlato addirittura di rifiuti rinvenuti sulla spiaggia dove si sta realizzando la parte iniziale della condotta, innescando una sollevazione da parte della gente del luogo che di rifiuti non ne ha mai visti, almeno in questo sito. Altro elemento detto da Sansone, quello dell’avvio della produzione di acqua dissalata entro i prossimi 15 giorni, a conferma dei tempi previsti dalla struttura commissariale.
Ma è stata la frase “una volta completato l’impianto definitivo nella zona Asi (entro la fine del 2025) l’impianto provvisorio rimarrà a disposizione degli empedoclini” a sollevare il caos”. Tradotto, rimarrà dove sta sorgendo, alla faccia della provvisorietà con la quale è stato preannunciato. Tra gli interventi, quello del sindaco Calogero Martello che ha evidenziato l’attenzione dell’amministrazione comunale sulla tematica. “Sono state nascoste parecchie cose durante le conferenze di servizio. Vi avevamo chiesto se eravate venuti mai a Porto Empedocle, ma la maggior parte non c’è mai stato. Il problema ambientale riguarda non solo Porto Empedocle, ma anche Agrigento, realizzando l’impianto nella zona del Caos. Nessuna autorizzazione sarà rilasciata dal Comune senza che si realizzi l’intera condotta per la salamoia. Vogliamo avere certezza sui tempi di realizzazione delle opere e sulla disponibilità reale delle risorse finanziarie”. Sansone ha replicato: “La condotta è di 150 metri e rimarrà per 4 mesi e rimarrà per essere allungata a 800 metri. Le risorse per l’impianto fisso in area Asi ci sono”. La faccenda è destinata a fornire ulteriori colpi di scena.

