Mentre i vivi muoiono di sete, i morti nuotano nell’acqua come spesso viene riportato al cimitero di Bonamorone nel corso delle tumulazioni. Gli antichi akragantini non ebbero mai problemi d’acqua in quanto veniva raccolta con una ingegnosa rete di ipogei, scavati nel tufo delle sue colline, convogliava verso le abitazioni che sorgevano nella pianura. Al tempo di Feace si progettava e si realizzavano opere idrauliche. I contemporanei di Agrigento, invece, restituiscono i soldi che dovevano servire al rifacimento delle condutture. La notizia che è stata presa in consegna una sorgiva di acqua a quanto pare non potabile, dimostra la pochezza del Comune ad affrontare seriamente la crisi idrica.
Verissimo…l’ altro giorno alle 7,40 chiudono i cancelli di bonamorone, arriva l autobotte ( ormai sono ovunque)…..faccio notare ad una persona che ho atteso la riapertura del cancello x entrare e mi risponde che hanno dovuto chiudere dei loculi….le bare galleggiavano……