Piazzato il dissalatore “provvisorio” che non sarà provvisorio, quelli della struttura commissariale per l’emergenza idrica avevano promesso che avrebbero rifatto il manto stradale, sventrato per la posa dei tubi, lungo la via Empedocle e dintorni. Dopo non avere mantenuto la prima promessa, ovvero che l’impianto sarebbe stato spostato a Trapani, per poi raccontare – tramite l’ingegnere Sansone – che lo stesso rimarrà a Porto Empedocle, nella cittadina marinara si attende con una certa ansia che almeno la seconda promessa venga mantenuta. Ad oggi, il manto stradale “teatro” dell’incredibile sistemazione della lunga tubatura dalla zona di cantiere alla zona Asi, è stato asfaltato, come dire, alla meno peggio. Una colata di bitume è stata posata senza essere stata adeguatamente livellata, lungo la parte di strada tagliata e non su tutta la superficie della stessa. Altri “tappetini” sono stati adagiati sulle buche più ampie, ma appare evidente come non si possa trattare di una bitumazione definitiva. Se così fosse, gli empedoclini avrebbero un motivo in più per incavolarsi a dovere, dopo essere stati destinatari di un “regalo” che, in questi termini, avrebbero fatto a meno di ricevere. A questo momento la strada principale della zona bassa della città è pericolosa, inadeguata agli standard di sicurezza, soprattutto per i mezzi a due ruote. Se avvenisse un incidente sarebbe abbastanza facile individuare il colpevole o l’origine del sinistro, trattandosi di un manto stradale palesemente irregolare. C’è da auspicare che chi di competenza attenda la conclusione definitiva di questo indecente intervento, spacciato per una cosa buona per Porto Empedocle, per asfaltate a dovere la via Empedocle e le sue adiacenze. Almeno da questo punto di vista, l’amministrazione comunale ha il dovere di stare col fiato sul collo della struttura commissariale, sollecitandola ogni giorno alla regolarizzazione della strada principale della cittadina.