Mentre Taormina festeggia l’ingresso della Villa Comunale – Parco Trevelyan nel circuito nazionale dei Grandi Giardini Italiani, Agrigento porta sulle spalle un’altra immagine: quella della Villa del Sole demolita, sbancata e ricoperta di cemento in piena area storica vincolata, dove la legge non solo non consente, ma proibisce ciò che è stato fatto.
Non è una differenza di stile.
Non è una differenza estetica.
È una differenza giuridica, culturale e civile.
Villa del Sole non era solo un giardino. Era “Centro Storico di origine Antica”. E la legge la proteggeva.
La Villa del Sole ricade in:
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l’area interessata è stata identificata nel Piano Paesaggistico della provincia di Agrigento come “Centro storico di origine antica”. Tale classificazione prevede precise restrizioni per interventi edilizi, regolamentati dal Codice dei Beni Culturali (D.Lgs. 42/04) e da specifiche leggi regionali, tra cui la L.R. 71/78 e la L.R. 70/76.
Nonostante ciò, le autorizzazioni concesse dal Comune di Agrigento e dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali sembrano essere state rilasciate in totale disprezzo della normativa vigente, causando la distruzione di un bene culturale protetto.
Quindi:
| Operazione | Consentita? | Normativa |
|---|---|---|
| Restauro | ✅ Sì | Codice beni culturali + PRG Zona A |
| Ripristino del verde | ✅ Sì | Tutti gli strumenti di tutela |
| Conservazione degli spazi pubblici | ✅ Sì | Obbligo |
| Demolizione | ❌ Vietata | DM 1444/1968 + NTA Zona A |
| Colate di cemento / piattaforme | ❌ Vietate | Art. 136, 142 D.Lgs. 42/2004 |
| Nuove volumetrie | ❌ Vietate | Piano Paesaggistico Ambito 14 |
La demolizione non era un’opzione.
Era una violazione.
La Corte dei Conti lo ha scritto chiaramente
La relazione definitiva sull’anno della Capitale della Cultura (Delibera 246/2025, pp. 191-196) certifica:
“L’evento non ha prodotto luoghi culturali permanenti né infrastrutture di servizio.”
Perché?
Perché invece di rigenerare, si è distrutto.
Villa del Sole avrebbe dovuto essere:
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luogo identitario,
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spazio pubblico vivo,
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simbolo di una città che si riconosce.
È diventata:
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un cantiere,
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un platea di cemento,
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un precedente gravissimo nella gestione dei beni comuni.
La differenza con Taormina è culturale e politica
| Taormina | Agrigento |
|---|---|
| Entra nei “Grandi Giardini Italiani” | Entra nella relazione della Corte dei Conti |
| Cura | Demolisce |
| Valorizza | Cementifica |
| Conserva memoria | Cancella identità |
| Usa il verde per fare cultura | Usa il verde per fare lavori senza visione |
La Villa Comunale di Taormina diventa destinazione culturale e turistica.
La Villa del Sole di Agrigento diventa un monito di ciò che la politica può distruggere.
E l’immagine di oggi a Villa Bonfiglio lo conferma
Oggi:
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cerimonia ufficiale,
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Prefetto, Questore, Forze Armate,
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onorificenze pubbliche,
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solennità e rispetto.
Ma finita la cerimonia?
Villa Bonfiglio torna priva di gestione, funzione e presidio.
Perché:
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non esiste piano di custodia,
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non esiste progetto culturale permanente,
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non esiste identità programmata.
Come Villa del Sole,
è un luogo senza destino.
In Sicilia ci sono città che proteggono la propria storia.
E ce ne sono altre che la cancellano per sostituirla con:
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cantieri,
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annunci,
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narrazioni.
Taormina entra nella rete dei giardini più belli d’Italia.
Agrigento entra nella relazione della Corte dei Conti.
La differenza è tutta qui:
La cultura si costruisce custodendo, non demolendo.
Identità è memoria.
Agrigento l’ha perduta.

