Dopo che Report Sicilia e tutte le testate del mondo hanno documentato, con un video, l’acqua cadere copiosa sul palco del Teatro Pirandello a pochi giorni dalla visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella avvenuta lo scorso gennaio e l’episodio ha fatto il giro delle tv e dei siti di informazione di mezzo mondo, diventando un boomerang mediatico per Agrigento.
A distanza di mesi, l’assessore ai Lavori Pubblici, Gerlando Principato, sceglie di esultare pubblicamente per l’avvio dell’iter di manutenzione straordinaria della copertura dello storico edificio. Un annuncio che, mediaticamente, sarebbe stato meglio non enfatizzare: più prudente sarebbe stato fare i lavori in silenzio, evitando di riaccendere i riflettori su una figuraccia planetaria.
Il contrasto è evidente: da una parte un comunicato trionfale, che presenta il rifacimento del tetto come una conquista “straordinaria” e “storica” per la città; dall’altra, le immagini di un teatro che fino a pochi giorni prima dell’arrivo del Capo dello Stato subiva infiltrazioni d’acqua in pieno spettacolo, mettendo in imbarazzo artisti e spettatori con intervento del Presidente della Regione siciliana Renato Schifani che ha svergognato tutti.
L’annuncio dell’assessore
Nella sua dichiarazione ufficiale, Principato afferma:
“Finalmente ci siamo! Dopo anni di attese, rinvii e segnalazioni, diventa realtà l’intervento di manutenzione straordinaria della copertura del Teatro Pirandello […] È una notizia straordinaria per tutta la città, che restituisce dignità a uno dei luoghi simbolo di Agrigento”.
Parole altisonanti, ma che arrivano dopo 13 mesi di vergogna, come già documentato dal nostro articolo “Teatro Pirandello: 13 mesi di vergogna, il tetto era già malandato ma si è atteso il disastro per agire”.
Un problema noto da anni
Le infiltrazioni non sono certo una novità: già da tempo si segnalava lo stato precario della copertura, ma si è preferito rimandare, aspettando il disastro. Il risultato?
Spettacoli interrotti o disturbati dall’acqua che filtra dal soffitto.
Danni potenziali a scenografie, attrezzature e impianti tecnici.
Un danno d’immagine per Agrigento, soprattutto nell’anno da “Capitale della Cultura”.
L’imbarazzo prima della visita presidenziale
La tempistica peggiora la figura: a pochi giorni dall’arrivo del Capo dello Stato per l’inaugurazione ufficiale dell’anno da Capitale Italiana della Cultura 2025, il teatro simbolo della città si presenta con un tetto che perde e un palco allagato.
E ora, paradossalmente, il semplice avvio del progetto di rifacimento del tetto — un intervento che sarebbe dovuto essere programmato e concluso da tempo — diventa “la” notizia.
Ma il vero successo sarebbe stato non arrivare a questo punto, evitando di diventare oggetto di servizi e immagini imbarazzanti trasmessi dalle tv internazionali.
Agrigento e il suo Teatro Pirandello meritano di più di un’operazione d’immagine: meritano manutenzione ordinaria costante, prevenzione, e la capacità di intervenire prima che i problemi diventino emergenze.
Perché quando la faccia tosta diventa comunicazione istituzionale, la toppa rischia di essere peggiore del buco… e nel caso del Pirandello, anche peggiore della perdita.