Nonostante le dichiarazioni trionfalistiche dell’amministrazione, le condizioni dei tombini in molte zone di Agrigento sono disastrose. Le immagini parlano chiaro: lavori approssimativi, pericoli per automobilisti e pedoni, e una città presa ancora una volta in giro.
AGRIGENTO – Dopo lo scandalo “ricerca dei tombini col metal detector, queste furono le parole del sindaco “Avremo finalmente tombini che prima non esistevano”, aveva dichiarato con entusiasmo il sindaco Franco Miccichè davanti a microfoni e telecamere, promettendo una svolta per la sicurezza e la viabilità urbana. Una frase che oggi, a distanza di pochi mesi, suona come una beffa per gli agrigentini.
Dopo una lunga e attenta ricognizione sul campo e la rilettura di tutti gli articoli che negli ultimi mesi hanno fatto scalpore persino a livello nazionale, Report Sicilia pubblica oggi una galleria fotografica che documenta lo stato attuale dei “nuovi” tombini. Le immagini, scattate tra il centro urbano e le periferie, mostrano situazioni a dir poco imbarazzanti:
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tombini aperti e recintati con transenne della Protezione Civile, da giorni o settimane;
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tombini “chiusi” alla meglio con colate di asfalto che non garantiscono né tenuta né stabilità;
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chiusini pericolosamente sporgenti o affossati rispetto al piano stradale, in piena carreggiata o sulle strisce pedonali;
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griglie mal ancorate o circondate da pietrisco lasciato a vista.
In alcuni casi, come in via Empedocle, la situazione è talmente paradossale che il passaggio pedonale è bloccato da una transenna a protezione di un tombino… all’interno delle strisce zebrate. Come si vede nella foto a corredo, alla fine il “tombino” non è stato affatto sostituito: la buca è stata semplicemente chiusa, cancellando l’alloggiamento stesso e lasciando un rattoppo di asfalto al suo posto.
In altri casi, come lungo le arterie che conducono alla Valle dei Templi, si è intervenuti con rattoppi posticci che già mostrano segni di cedimento.
A fronte di queste immagini, è legittimo chiedersi: dove sono finiti i soldi pubblici spesi per questi lavori? Chi ha diretto i cantieri? Chi ha certificato la “fine lavori”?
E ancora: è normale che a ogni pioggia o scavo si debba riaprire una buca, transennarla per settimane e poi richiuderla con risultati peggiori del problema originario?
I cittadini, stanchi di annunci e inaugurazioni autocelebrative, chiedono trasparenza, sicurezza e decoro. Basta rattoppi, basta scaricabarile tra Comune, AICA e ditte appaltatrici. La città ha bisogno di manutenzione vera, di controlli reali, di responsabilità.
Agrigento non può permettersi di continuare a inciampare – nel vero senso della parola – sulla sua incapacità di gestire l’ordinario.
📸 Le foto documentano situazioni in via Empedocle, via Giovanni XXIII, Viale della Vittoria, via Passeggiata Archeologica e centro storico.
Segnalazioni e testimonianze: redazione@reportsicilia.it















