AGRIGENTO – A seguito dell’inchiesta pubblicata da Report Sicilia, la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Agrigento si è attivata per richiamare gli enti competenti – Comune di Agrigento e Procura della Repubblica – a intervenire su quella che appare come una palese violazione delle norme paesaggistiche e urbanistiche.

Il caso riguarda l’installazione di un traliccio/antenna tra Piazza Marconi e via Acrone, in un’area ricadente all’interno del centro storico (zona “A” del D.M. 1444/68) e vincolata ai sensi dell’art. 136 lett. c) del Codice dei Beni Culturali (D. Lgs. 42/2004). Secondo quanto emerge dagli uffici della Soprintendenza, nessuna autorizzazione preventiva è mai stata rilasciata per quell’opera.

La nostra redazione ha documentato e segnalato pubblicamente l’intervento, portando alla luce l’ennesimo caso di abuso edilizio in zona vincolata, compiuto nel silenzio generale.

Nonostante ciò, il Comune di Agrigento – che avrebbe dovuto immediatamente intervenire – è rimasto inerte. Ad oggi, non risulta alcun provvedimento di sequestro, né un’ordinanza di sospensione dei lavori, né tantomeno una denuncia alle autorità competenti. Un comportamento che desta forte preoccupazione, soprattutto considerando che si tratta di un’opera realizzata su suolo pubblico, in un’area sottoposta a più livelli di tutela.

È lecito chiedersi se l’assenza di reazione da parte dell’amministrazione comunale sia frutto di superficialità o di una volontaria omissione.

A muoversi, invece, è stata solo la Soprintendenza, che avrebbe già avviato le procedure per segnalare la vicenda alla Procura della Repubblica, invitando anche il Comune ad assumere gli atti di sua competenza. Ma, al momento, tutto tace da Palazzo dei Giganti.

Chi ha autorizzato quell’antenna? Chi ha chiuso gli occhi durante i lavori? E perché, nonostante l’evidente irregolarità, nessuno al Comune ha mosso un dito?

Report Sicilia continuerà a vigilare, raccogliere prove, denunciare e sollecitare risposte. Perché la difesa del paesaggio e della legalità non può essere lasciata alla buona volontà dei cittadini o della stampa. È dovere di chi amministra far rispettare le leggi.

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