Nuove polemiche sul futuro del trasporto pubblico locale (TPL) siciliano. I deputati regionali del Movimento per l’Autonomia (Mpa), Giuseppe Castiglione e Giuseppe Carta, hanno presentato una seconda interrogazione parlamentare rivolta al Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e all’Assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Alessandro Aricò. Al centro delle critiche, il bando da 800 milioni di euro per il TPL extraurbano e la gestione dell’Azienda Siciliana Trasporti (Ast).
Un bando da 800 milioni sotto accusa
Il bando, pubblicato il 28 marzo 2024, riguarda l’affidamento del trasporto pubblico locale extraurbano per i prossimi nove anni. L’Mpa contesta la base d’asta fissata, che ammonterebbe a 800 milioni di euro, ritenendo che non tenga conto dei ricavi derivanti dalla vendita dei biglietti, stimati in centinaia di milioni di euro aggiuntivi.
Secondo i deputati autonomisti, la valutazione errata della base d’asta potrebbe aver scoraggiato la partecipazione delle aziende, compromettendo la competitività della gara. Inoltre, la consultazione obbligatoria con i portatori d’interesse, che avrebbe dovuto durare 60 giorni, sarebbe stata ridotta a soli sei giorni, di cui due non lavorativi, sollevando ulteriori dubbi sulla trasparenza e sulla correttezza del processo.
Il futuro dell’Ast in bilico
L’Ast, l’azienda pubblica regionale che gestisce una parte delle tratte del TPL siciliano, è al centro delle preoccupazioni. Secondo l’Mpa, le tratte più remunerative sarebbero state assegnate a operatori privati, mentre all’Ast sarebbero rimaste le cosiddette “tratte sociali” a basso rendimento, compromettendo la sostenibilità economica dell’azienda.
Gli autonomisti temono che questa situazione, unita alla dismissione di numerose corse urbane ed extraurbane, possa portare l’azienda verso il fallimento, con gravi ripercussioni sui lavoratori e sull’intero sistema di trasporto regionale.
Le richieste del Mpa
Tra le richieste avanzate nella nuova interrogazione, l’Mpa chiede:
- L’annullamento del bando per rivederne i criteri economici e organizzativi, evitando potenziali danni erariali.
- La riassegnazione di tratte remunerative all’Ast, per garantire un equilibrio finanziario e la sopravvivenza dell’azienda.
- La verifica della regolarità della nomina del direttore generale dell’Ast, incarico ricoperto dal settembre 2022.
- Un’analisi dettagliata delle corse soppresse tra il 2023 e il 2024, con le relative motivazioni economiche e tecniche.
- La trasparenza sui consorzi costituiti tra aziende del settore TPL, verificando eventuali acquisizioni e cessioni di operatori in prossimità della gara.
Una crisi occupazionale alle porte
L’Mpa sottolinea che nel settore TPL operano in Sicilia 74 piccole e medie aziende, con centinaia di addetti che rischiano di perdere il lavoro. La situazione appare particolarmente delicata per l’Ast, azienda simbolo del trasporto pubblico regionale, che potrebbe non essere in grado di reggere il confronto con le grandi compagnie private partecipanti alla gara.
La posizione del governo regionale
Finora, l’esecutivo guidato da Renato Schifani non ha risposto né alla prima né alla seconda interrogazione presentata dall’Mpa. L’assenza di una presa di posizione ufficiale aumenta il malcontento tra i deputati autonomisti, che chiedono un immediato confronto istituzionale per discutere le sorti del TPL siciliano.
Una battaglia politica aperta
La gestione del TPL e il futuro dell’Ast si confermano temi divisivi nella politica regionale. L’Mpa accusa il governo di favorire i privati a scapito del pubblico, rischiando di compromettere un servizio essenziale per migliaia di cittadini siciliani. La partita rimane aperta, e il destino del trasporto pubblico locale in Sicilia sembra ancora lontano dall’essere deciso.