Una vicenda che sa di beffa per i cittadini agrigentini: per anni, l’azienda TuA avrebbe incassato milioni senza rispettare il contratto di servizio. Ma il dirigente Avenia non ha mai contestato formalmente la ditta. Perché?
Ad Agrigento, la gestione del trasporto pubblico locale assume contorni inquietanti. Da quanto emerge da una relazione ufficiale del Comune — prot. 76254 del 22/10/2024 — redatta in risposta alla vicenda del cosiddetto “biglietto a tempo”, risulta che l’azienda TuA S.r.l., affidataria del servizio di trasporto pubblico locale, per anni non ha emesso il biglietto a tariffa minima con validità 90 minuti, previsto dall’“Atto integrativo” del contratto sottoscritto con il Comune.
Secondo il documento, il biglietto da 1 euro valido 90 minuti è stato abolito dalla TuA per un lungo periodo non precisato, per poi essere ripristinato solo il 9 settembre 2022. Eppure, tale biglietto era previsto esplicitamente dalla determinazione sindacale n. 162 del 30 settembre 2008 e richiamato nel contratto integrativo. Una mancata applicazione che, se confermata, configura un “grave e reiterato inadempimento” contrattuale, che avrebbe potuto portare – già da tempo – alla risoluzione del contratto per inadempimento ai sensi dell’art. 1453 del Codice Civile.
E invece? Nulla. Il dirigente comunale Avenia non ha mai avviato alcuna contestazione formale nei confronti dell’azienda. Nessuna sanzione. Nessuna azione di tutela dell’interesse pubblico. Tutto passato sotto silenzio.
Una negligenza pesante, che oggi porta a una domanda inevitabile: quanto è costato questo silenzio alla collettività? Dalle prime stime ufficiose, si parla di danni economici per alcuni milioni di euro, derivanti dall’obbligo – non rispettato – di garantire il biglietto a tempo a tutti gli utenti del servizio.
La questione assume contorni ancora più gravi se si considera che la stessa TuA S.r.l. oggi è parte dell’associazione temporanea di imprese (ATI) che si presenterà per aggiudicarsi la nuova gara per il trasporto urbano. Nonostante i disservizi storici, documentati anche nella relazione comunale pubblicata da Report Sicilia [link all’articolo], e la mancata contestazione da parte dell’ente, l’azienda continua ad operare indisturbata.
In una nota trasmessa dall’avvocato Insalaco per conto dell’azienda, TuA ha cercato di giustificare l’eliminazione del biglietto temporale per “equilibri aziendali”. Ma nessun dirigente del Comune ha mai rigettato o contestato formalmente queste dichiarazioni, rendendo inapplicabili le sanzioni contrattuali.
Come mai il dirigente Avenia ha scelto il silenzio? Era a conoscenza della violazione? Se sì, perché non ha agito? E, ancora più importante: perché nessuno ha voluto realmente tutelare i cittadini e il bilancio comunale?
Oggi il Comune di Agrigento si appresta ad affidare nuovamente il servizio, senza avere mai fatto chiarezza su quanto accaduto in passato. E intanto, i cittadini continuano a pagare per un servizio che, per anni, ha operato al di fuori delle regole contrattuali, senza alcuna conseguenza.
Agrigento non può permettersi altri silenzi. Né altri danni.

