Con fatica, ogni giorno tengono in piedi l’intero comparto turistico nella Sicilia occidentale: operatori, strutture ricettive, ristoratori, balneari e piccoli imprenditori raccontano una crisi ormai destinata, secondo le loro testimonianze e analisi, a diventare strutturale. 
A farsi portavoce delle loro istanze è la CNA di Trapani, raccogliendo il grido di dolore delle imprese del settore tra disdette che aumentano, soggiorni che si accorciano e l’assottigliamento progressivo della clientela italiana: una presenza che, da sempre, rappresenta l’asse portante della stagione e che si è sensibilmente ridotta. 
Nella fotografia scattata dall’organizzazione datoriale, c’è – di contro- l’aumento del turismo mordi e fuggi: ovvero, nessun pernottamento e un impatto economico marginale sul territorio. 
Di “delusione diffusa” parla Francesco Cicala, segretario di CNA Trapani che, sin dal primo mandato, ha manifestato particolare attenzione per il turismo nel territorio.
“La stagione – afferma – avrebbe dovuto segnare una vera ripartenza post pandemia ma i segnali sono sempre più allarmanti”. 

UNA CRISI ORMAI SISTEMICA : L’ANALISI DELLA CNA TRAPANESE 

“Mentre il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e la sua Giunta parlano entusiasti di una presunta crescita del turismo – osserva Cristina Cianti, presidente del Raggruppamento Turismo della CNA di Trapani – il riscontro reale che abbiamo, registra totalmente il contrario”. 
La Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa analizza le criticità che sarebbero alla base della crisi attuale: in primis, la rete dei trasporti e la mobilità turistica.
I collegamenti ferroviari tra le principali destinazioni turistiche della Sicilia occidentale sono, a oggi, di fatto inesistenti: muoversi tra Trapani, Marsala, Mazara del Vallo, Selinunte e Palermo è complicato, con l’aggravante che anche il trasporto pubblico locale è inadeguato e lontano dalle esigenze del turismo moderno.
Lacune a cui si aggiungono le criticità della rete infrastrutturale, al limite del collasso. 

“Le strade – spiega la sigla – sono disseminate di cantieri interminabili, interruzioni e deviazioni, le gallerie chiuse e le arterie dissestate rendono i collegamenti interni un’odissea quotidiana”. 
Secondo la sigla di categoria, tra i soggetti responsabili del trend negativo figura l’Aeroporto di Trapani Birgi, con l’annosa inefficienza del piano voli. 
“La programmazione – dichiara la CNA- viene definita in colpevole ritardo: le rotte sono annunciate all’ultimo minuto, impedendo qualsiasi pianificazione operativa turistica ed escludendo così il territorio dai principali canali di vendita e promozione”.
“Mentre i tour operatori internazionali pianificano mesi prima – commenta – la Sicilia occidentale continua a inseguire il turismo quando ormai è troppo tardi”.

La Riserva naturale orientata “Saline di Trapani e Paceco”, uno dei luoghi più suggestivi della Sicilia Occidentale

CRISI IDRICA E INCENDI 

Come sottolinea la CNA, si tratta di criticità storicamente insite nel sistema, inammissibili nel 2025 per una regione a vocazione turistica come la Sicilia, e tuttavia ancora colpevolmente sottovalutate e irrisolte.
“In più – evidenziano i dirigenti sindacali – dobbiamo fare i conti con la crisi idrica che compromette l’intera filiera dell’accoglienza: non solo le strutture ricettive, ma anche ristoranti, bar, lidi e attività di ristorazione e somministrazione”.
E poi, ogni estate, lo stesso dramma: gli incendi.
Anche quest’anno ettari di vegetazione, paesaggio e patrimonio sono stati divorati dalle fiamme.
Un altro colpo diretto alla reputazione della Sicilia, “che viene percepita come fragile, insicura e disorganizzata”.
CNA Trapani denuncia in merito la mancata programmazione del Governo regionale, “che ancora una volta si è fatto trovare impreparato, senza strategie di prevenzione né sistemi di sorveglianza adeguati e moderni”.
“Il fascino naturale della Sicilia non basta più- dicono i vertici di CNA Trapani-  e questa non è una crisi stagionale, piuttosto è una questione strutturale mai risolta, un modello che nel 2025 è assolutamente anacronistico, non può più reggere: il turista oggi è informato, esigente, selettivo e chiede qualità, accessibilità, servizi, trovando troppo spesso, invece, precarietà e improvvisazione”.
“Basterebbe prendere esempio da altri modelli ed esperienze di successo, come quella del Trentino Alto Adige –  concludono – divenuto territorio riferimento europeo per sostenibilità, digitalizzazione e organizzazione turistica, per capire che costruire un’economia turistica solida è possibile se si hanno visione strategica e pianificazione concreta”.

L’ORGANIZZAZIONE ANNUNCIA GLI STATI GENERALI DEL TURISMO DELLA SICILIA OCCIDENTALE A FINE STAGIONE 

CNA Trapani vuole risposte immediate.
Tra le richieste più urgenti, una cabina di regia regionale in grado di coinvolgere operatori, consorzi, istituzioni locali, Camera di Commercio, enti culturali e gestori aeroportuali, a cui si affianchi un piano operativo strutturato, da mettere in moto prima dell’avvio della stagione turistica. 
Altrettanto necessarie, strategie e soluzioni innovative per contrastare gli incendi, garantire l’approvvigionamento idrico, potenziare i collegamenti e costruire un’offerta promozionale credibile e coordinata.
A tal proposito, in linea con quanto già avviato da altre CNA nell’isola, l’organizzazione si fa promotrice, a fine stagione, degli Stati Generali del Turismo della Sicilia Occidentale.
“Un momento di ascolto, confronto e pianificazione –  precisa la sigla –  e non una vetrina istituzionale, bensì un tavolo di lavoro concreto per pianificare per tempo il futuro del turismo che vogliamo: sostenibile, competitivo e organizzato”.

 

 

Nell’immagine di copertina, uno scorcio del Parco Archeologico di Selinunte. 
Foto di Davide Cufalo 

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