Nonostante il flop, Agrigento è la Capitale italiana della cultura. L’empedoclino Andrea Camilleri avrebbe compiuto in questo stesso anno, a settembre, 100 anni. Sarebbe stato un mix esplosivo per dare linfa al turismo culturale della zona, ma chi pensava questo farebbe bene a darsi ad altre attività oniriche. In tutta (TUTTA) Italia, l’estate 2025 è nel segno di Andrea Camilleri, tranne che ad Agrigento e Porto Empedocle. Lungo tutta la penisola, ci sono calendari ricchi di eventi che da luglio a settembre, renderanno omaggio a una delle voci più amate della cultura italiana contemporanea. Il programma delle celebrazioni è stato curato dal Fondo Andrea Camilleri e dal Comitato Nazionale Camilleri 100, presieduto da Felice Laudadio, e toccherà piazze, biblioteche, teatri all’aperto e festival di tutta Italia. L’obiettivo è quello di far riscoprire e raccontare l’autore di Porto Empedocle, nato il 6 settembre 1925, con spettacoli, concerti, ma anche installazioni e incontri con scrittori, attori, registi e, infine, intellettuali. Tutto bellissimo, peccato che a nessuno è importato di coinvolgere il paese natale dello scrittore. Un paese che, ok, versa in condizioni economiche precarie e quindi impossibilitato a organizzare eventi anche di piccolo cabotaggio, ma la totale indifferenza dimostrata dai vertici del Fondo, verso la vera Vigata, lascia come sempre attoniti. Porto Empedocle non vuole beneficienza, ma almeno attenzione e rispetto, per quello che ha dato a Camilleri, in termini pratici e di ispirazione. Uno degli appuntamenti più attesi è sicuramente quello del 24, 25 e 26 luglio nell’ambito del Festival del Dramma Popolare a San Miniato (Pisa). In Piazza Duomo, Luca Zingaretti, lo storico interprete del commissario Montalbano, porterà in scena “Autodifesa di Caino”.
Due eventi ad Agrigento …
Oggi il Letterature Festival Internazionale di Roma renderà omaggio allo scrittore, con letture e interpretazioni di Michele Riondino, Chiara Valerio, Alberto Manguel e altri ospiti. L’appuntamento è al Palatino. Pochi giorni dopo , il 18 luglio, incredibile ma vero, ad Agrigento, sarà la volta di Felice Cavallaro e “La strada degli scrittori”. Due incontri – una dopo colazione e uno dopo cena – dal titolo “La lingua di Vigàta” e “La vera Vigàta”, esploreranno il mondo ci Camilleri. Il tutto alla presenza di Simonetta Agnello Hornby, Roberto Andò, Stefania Auci, Gaetano Aronica, Giuseppe Dipasquale, Costanza e Pietro DiQuattro, Donatella Finocchiaro, Giugiù Gramaglia, Michele Guardì, Paolo Licata, Rocco Mortelliti, Ester Pantano, Alessio Vassallo e Sara Zappulla Muscarà. Condurranno Felice Cavallaro e Arianna Mortelliti. Anche a Scicli, siamo in provincia di Ragusa, una delle location televisiva del Commissariato Montalbano, la Cooperativa Sociale Agire curerà diversi eventi che avranno al centro dell’attenzione il legame tra Camilleri e la sua Sicilia. Altri eventi: il Castelbuono Jazz Festival, in Provincia di Palermo, ospiterà l’1 agosto un incontro sul rapporto tra Camilleri e l’identità siciliana. Il 3 agosto, a Santa Fiora (Grosseto), durante la rassegna “Notizie dall’Amiata”, curata da Mariolina Camilleri e Alessandra Sardoni, si terrà una serata dedicata alla figura dello scrittore siciliano. Il 12 agosto a Stromboli sarà la volta di una conversazione tra il giornalista Marcello Sorgi e Gianluca Verzelli, mentre il 29 agosto a Sampieri-Scicli sarà proiettato il documentario “Camilleri secondo Camilleri” di Felice Laudadio. Gli eventi per ricordare i 100 anni dalla nascita di Andrea Camilleri continueranno anche dopo l’estate con diverse iniziative che, però verranno annunciate dopo il 6 settembre, giorno in cui lo scrittore avrebbe compiuto 100 anni. A quel punto, forse, entrerà in scena Porto Empedocle, con qualche evento che era stato immaginato nei mesi scorsi da un’associazione locale, ma che senza i fondi della Regione girati al Comune, nulla potrà fare. Molti si interrogano e propongono: perchè la Fondazione Camilleri non crea una sorta di sede decentrata a Porto Empedocle? Sarebbe un segnale di attenzione forte verso il territorio da cui tutto è iniziato, raccogliendone i segnali, i fermenti, le proposte, le iniziative utili a radicare ancora meglio il “camilleripensiero” in un lembo di Sicilia dove la cultura sarebbe medicina per tanti mali.

