A pochi giorni dall’inizio del 2025, non sono bastati i numerosi appelli del noto docente universitario a riempire i vuoti, rimediare gli errori e superare la mancanza di trasparenza che da troppo tempo affliggono l’ambizioso progetto di Agrigento Capitale Italiana della Cultura.
In questo contesto di sostanziale stallo, il Prof. Pasquale Seddio, membro della delegazione agrigentina presente a Roma il 27 marzo 2023 e vincitore del Premio Telamone 2022, rilancia in extremis un nuovo appello a tutti coloro che hanno a cuore le sorti e il futuro della città dei Templi.
Serve un “patto di lucidità” per il futuro di Agrigento
Il Prof. Seddio richiama la necessità e l’urgenza di condividere un “patto di lucidità” che non si limiti al 2025, ma che guardi oltre, al 2026, 2027, 2028, per tracciare un graduale percorso di rilancio civile, sociale ed economico della città di Agrigento.
Le sue parole colpiscono per la chiarezza e il forte senso di responsabilità che traspare:
“Purtroppo, il cinismo personale continua a prevalere sull’intelligenza collettiva. Dopo la prima conferenza civica dello scorso giugno 2024, nessun seguito. La partecipazione, fondamentale per l’ottenimento del riconoscimento del titolo di Capitale della Cultura, si sta progressivamente erodendo, lasciando il progetto ‘Agrigento 2025’ in una pericolosa fase di stallo.”
Un’occasione da non perdere
Il Prof. Seddio sottolinea come questo lentissimo avvio continui a tenere bloccata un’opportunità unica, insieme al suo potenziale effetto di trascinamento per Agrigento e per l’intero territorio.
“La lunga fase di declino che attraversa da tempo la città dei Templi non si limita alla sola dimensione economica, ma coinvolge anche la società, i giovani, la politica, la cultura, l’ambiente e tutti i servizi pubblici essenziali. Tuttavia, combattere il declino richiede uno sforzo collettivo.”
“Abbiamo forse un’ultima possibilità, una sola via stretta e difficile, ma ancora percorribile. Se non la cogliamo, Agrigento rischia di pagarne le conseguenze per decenni.”
Una visione oltre “la siepe”
Combattere il declino significa avere un grande obiettivo da raggiungere insieme. Serve uno sguardo positivo che vada oltre, “la siepe” di leopardiana memoria, per ritrovare lo spazio per l’azione e la possibilità di un futuro migliore.
Alcune delle criticità da affrontare:
- Rilevanti criticità nei servizi pubblici primari a scapito dei cittadini residenti.
- Mancanza di una forte coesione locale e di un’idea condivisa di futuro desiderabile.
- Assenza di un senso di urgenza nell’affrontare i problemi.
- Mancanza di un programma di vivibilità robusto, chiaro e condiviso.
- Incapacità di trasformare le parole in azioni concrete e continue.
A tutto ciò si aggiunge l’assenza di un dibattito pubblico inclusivo, precondizione indispensabile per costruire un futuro consapevole e desiderabile.
Un invito alla discussione
Con la sua riflessione, il Prof. Seddio intende fornire un contributo per avviare finalmente questa discussione e accendere il tanto atteso dibattito pubblico:
“Tenere alta la capacità critica è un bene per Agrigento, non solo nel 2025 ma anche nel 2026, 2027, 2028 e oltre. Ad Agrigento, dove la mancanza è però spesso presenza, urge avviare un dibattito pubblico nelle sedi appropriate e con la più ampia partecipazione possibile.”
Nota finale
L’invito del Prof. Pasquale Seddio rappresenta un’occasione preziosa per stimolare un dibattito pubblico su temi cruciali per il futuro della città e del progetto Agrigento 2025. Le sue riflessioni non sono solo un’analisi critica, ma anche un appello a costruire una visione condivisa e concreta.
Facciamo nostro il suo appello a riflettere e agire nel comune interesse della città e dei suoi cittadini.