La 35ª edizione della Settimana Pirandelliana si apre con due atti unici immersi in una cornice unica al mondo

La Settimana Pirandelliana, giunta alla sua 35ª edizione dopo alcuni anni di sospensione, si è aperta con una serata di rara intensità al Teatro dell’Efebo. Sul palco naturale scavato nella conca di tufo dell’ex giardino botanico, sono andati in scena due capolavori pirandelliani: All’uscita e L’uomo dal fiore in bocca.

Due atti unici che hanno accompagnato il pubblico in un viaggio profondo sul senso della vita, dell’attesa e dell’identità. E se le parole di Pirandello hanno offerto lo spunto per riflettere, è stata soprattutto la cornice a rendere la serata indimenticabile.

Il Teatro dell’Efebo: scenografia naturale e magia visiva

Il Teatro dell’Efebo, nato all’interno di una cava di tufo e impreziosito dal silenzio e dall’atmosfera del giardino botanico, non è stato soltanto il contenitore dell’evento ma parte integrante della messa in scena. Le luci hanno esaltato le pareti di pietra, trasformandole in scenografia viva e vibrante, dando vita a un autentico spettacolo nello spettacolo.

Un luogo che amplifica i silenzi e le parole, che restituisce profondità alle pause e rende l’esperienza teatrale un unicum: un Pirandello che sembra scritto apposta per questo spazio sospeso tra natura, memoria e poesia.

Un omaggio a Nino Bellomo

La serata si è aperta con un momento carico di emozione: la voce registrata del compianto Nino Bellomo, che ha declamato una poesia in apertura dello spettacolo. Un omaggio alla memoria e alla tradizione che ha dato subito alla serata un tono sospeso e commosso.

La regia impeccabile di Francesco Bellomo

La regia firmata da Francesco Bellomo con Antonella Lo Bianco ha saputo offrire un Pirandello capace di unire fedeltà al testo e visione contemporanea. Impeccabile e professionale, come da cifra stilistica di Bellomo, la messa in scena ha introdotto elementi innovativi senza mai tradire lo spirito pirandelliano.

Suggestiva la presenza delle anime delle apparenze della vita, figure sospese che hanno dialogato con i personaggi evocando atmosfere inquietanti, quasi oniriche, che ricordano pellicole come The Others e Il sesto senso.

Le interpretazioni

  • In All’uscita, hanno colpito l’intensità di Massimiliano Vado (Uomo grasso), la profondità di Franco Mirabella (Filosofo), la forza silenziosa di Antonella Lobianco (Donna uccisa), la suggestiva presenza scenica di Shaen e Honey Teves Rota (Apparenze della vita) e l’intensità poetica di Emanuele Santangelo (Bambino della melagrana).

  • In L’uomo dal fiore in bocca, Corrado Tedeschi ha regalato una prova asciutta e intensa, catturando ogni sfumatura del suo personaggio, mentre Paolo Di Noto ha offerto un’interpretazione autentica e misurata, incarnando con leggerezza l’uomo comune.

Un notturno teatrale che lascia domande

Il risultato è stato un notturno pirandelliano essenziale e intimo, fatto di ombre, luci e silenzi. Uno spettacolo che non offre risposte ma lascia domande aperte, trasformando il Teatro dell’Efebo in un tempio laico del pensiero e dell’arte.

La Settimana Pirandelliana 2025 è iniziata dunque con una serata che rimarrà nella memoria: non solo un omaggio al grande drammaturgo agrigentino, ma anche la conferma che quando regia e location si incontrano alla perfezione, il teatro diventa vita, e la vita teatro.