In ballo ci sono un sacco di soldi, ma anche e soprattutto l’immagine e il prestigio di due “tesori” siciliani e mondiali. Sono sei sfidanti per un business che vale almeno 40 milioni di euro all’anno. E che al momento è di fatto una “cosa a due”, un duopolio. La Regione sta infatti per assegnare la gestione quadriennale dei due “top” dell’offerta culturale isolana, ovvero la Valle dei templi e l’area archeologica di Taormina: alle due gare hanno partecipato sei aziende, le stesse per entrambe le gare. La gara per Agrigento ha visto l’apertura delle buste un paio di giorni fa. In corsa ci sono il gestore uscente, CoopCulture, il suo principale antagonista in Sicilia, Aditus, quindi TicketOne, il Consorzio nazionale servizi, Primo Nomine e il Consorzio Aion. L’anno scorso Agrigento ha fatto registrare oltre un milione di visitatori e quest’anno sta viaggiando sul 5 per cento superiore, sulla spinta (leggera) anche del carrozzone “brucia denari” Capitale italiana della Cultura. I dati sono simili a quelli di Taormina, che con 1,1 milioni di biglietti all’anno contende ad Agrigento il primo gradino del podio tra i siti più visitati. In questo caso, poi, la gara include tanti altri siti: le Eolie, Tindari e Naxos. I concorrenti sono gli stessi, anche se con qualche sfumatura: TicketOne si è affiancata a Civita, che a Palermo gestisce la Gam e il Consorzio nazionale servizi, unitosi con un’altra piattaforma per i biglietti online, la Mida. L’uscente in questo caso è Aditus: l’azienda piemontese è da tempo attiva in Sicilia, dove fino a pochissimo tempo fa gestiva anche il parco archeologico di Siracusa, adesso controllato direttamente dall’Inda. Da ricordare come CoopCulture, amministra il Colosseo, Selinunte, Segesta, Orto Botanico di Palermo e Chiostro del Duomo di Monreale. In ballo ci sono posti di lavoro per circa 250 persone, tra biglietterie, servizi e musei. Nei prossimi giorni si conoscerà l’esito delle gare.

