Nella mattinata di sabato 9 agosto, Catania si è risvegliata con una densa coltre di fumo nera per via di un incendio divampato all’interno di Etna Global Service.
L’azienda, che si occupa di stoccaggio rifiuti –  nello specifico della raccolta e della lavorazione di plastica e cartone – sorge nella V Strada della Zona Industriale.

L’incendio, le cui cause sono in corso di accertamento, riguarda rifiuti e materiali di scarto.
Sul posto sono ancora impegnate squadre di Vigili del Fuoco provenienti dalla Centrale di Catania, dal Distaccamento cittadino Sud, da Paternò e da Linguaglossa assieme a numerose autobotti aggiuntive.
Nel luogo dell’incendio anche la Polizia di Stato, i Carabinieri, la Scientifica, i sanitari del 118, il Corpo Forestale e i tecnici dell’ARPA.
La spessa coltre di fumo è visibile da diverse parti della città, tra cui l’estrema zona nord e, secondo quanto riferito dalla sala operativa del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco del capoluogo etneo, l’intervento potrebbe protrarsi fino a domenica mattina.
Le fiamme, infatti, non sono state del tutto domate e le operazioni risultano molto delicate per via della presenza di un serbatoio di gasolio.

CGIL: “SERVE UN PIANO STRAORDINARIO DI SICUREZZA INDUSTRIALE”

Sull’episodio si registra il commento del segretario della CGIL di Catania Carmelo De Caudo.
“L’incendio scoppiato alla Etna Global Service – afferma –  mette a rischio lavoratori, cittadini e infrastrutture strategiche quali l’aeroporto di Catania”.
“Serve un piano straordinario di sicurezza industriale, per prevenire nuove emergenze- sottolinea – che coinvolga Enti locali, Vigili del Fuoco, autorità sanitarie, ARPA e organizzazioni sindacali e, nell’immediato, anche una verifica della qualità dell’aria”.
“È prioritario – conclude –  garantire la tutela della salute, dell’ambiente e dell’economia del territorio”.