Il primo round si è svolto in maniera tranquilla. 
Si potrebbe sintetizzare così l’esito dell’incontro dedicato alla vertenza dei dipendenti della STMicroelectronics, tenutosi nel tardo pomeriggio di venerdì 28 marzo nella Sala Giunta del Comune di Catania, alla presenza, tra gli altri, del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso

A confronto, le sigle FIOM CGIL, FIM CISL, UILM, UGL Metalmeccanici e FISMIC, il sindaco Enrico Trantino, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e il prefetto del capoluogo etneo Maria Carmela Librizzi
L’iniziativa ha registrato l’apertura delle istituzioni al dialogo e la condivisione della necessità di tutelare il sito della STMicroelectronics, in considerazione del ruolo strategico che ricopre per l’intera economia dell’isola. 
Si è trattato di un incontro interlocutorio, in vista del vertice del prossimo 3 aprile a Roma, a cui prenderanno parte sia il ministro Adolfo Urso che il collega Giancarlo Giorgetti, titolare dell’Economia e delle Finanze e durante il quale dovrà essere definito il piano industriale dell’azienda, davanti ai vertici delle organizzazioni sindacali e delle RSU, le rappresentanze sindacali unitarie. 

IL CAUTO OTTIMISMO DELL’ UGL METALMECCANICI

Angelo Mazzeo, segretario della UGL Metalmeccanici di Catania, si mantiene ottimista.
“Chiaro che l’incontro sarebbe stato interlocutorio – afferma – perché il prossimo 3 aprile c’è la presentazione, o rivisitazione, di un piano industriale che l’azienda ha prodotto, confermando comunque gli investimenti su Catania, anche se solo sulla parte nuova”.
“Sono state invece tralasciate le problematiche – precisa – che riguardano la parte storica dello stabilimento, gravata dalle duemila e cinquecento unità in cassa integrazione”.
“Da parte del ministro, del presidente della Regione e del sindaco – continua – è stato preso un impegno politico in vista dell’incontro a Roma, che rappresenterà sicuramente l’inizio della vertenza,
perché l’azienda presenterà il piano industriale, che deve essere robusto e non prevedere tagli al personale”. 
Secondo il responsabile sindacale aziendale Luigi Arancio, tuttavia, non si può guardare soltanto verso il futuro. 
“La parte più vecchia dello stabilimento – spiega – fa dei prodotti forse obsoleti e in strutture piccole ma quella intermedia, che esiste da trent’anni, ha oltre duemila dipendenti ai quali l’azienda non ha dato alcuna prospettiva”. 
“Bisogna dunque anche guardare indietro – evidenzia – in merito all’attività produttiva: gli incontri con l’azienda sono stati interlocutori e vogliamo essere speranzosi”. 

LA VICINANZA DELLA REGIONE SICILIANA E LE PAROLE DEL MINISTRO SULL’OBBLIGO CATASTROFALE 

“Si confermano l’attenzione e l’impegno del governo regionale – ha affermato il presidente Renato Schifani – alla soluzione di una vicenda che ci vede coinvolti: non possiamo permetterci alcuna distrazione su un tema così delicato”. 
“Vi sono misure – ha aggiunto – che potrebbero integrare lo sforzo dell’azienda e dello stesso governo nel contratto di programma, ci consulteremo e ci confronteremo”. 
“Non lasceremo nulla di intentato – assicura – il prossimo 3 aprile, per registrare una condivisione del piano industriale e preservare i livelli occupazionali: la Regione farà la propria parte”.
Riguardo all’obbligo catastrofale per le imprese, il ministro Adolfo Urso ha fatto un’ampia panoramica.
“Abbiamo deciso di scadenzarlo – ha detto – per alcune categorie di imprese: per le grandi, entrerà in vigore a partire dal 1 aprile e, per le medie imprese successivamente; alla fine dell’anno, per tutte le piccole, gli esercizi commerciali e artigianali”.
“Il tutto – ha concluso – in modo tale da avere più tempo per realizzare una grande svolta, che mette in sicurezza il sistema economico e produttivo rispetto a qualsiasi evento catastrofale possa accadere”. 

 

 

(Articolo di Giuliano Spina) 

 

 

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