Agrigento, Capitale Italiana della Cultura 2025, continua a essere vittima di una gestione infrastrutturale inefficiente, aggravata dall’inerzia dell’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Francesco Miccichè. A fronte di un territorio abbandonato, di viadotti incompiuti e di una segnaletica turistica obsoleta, il Sindaco sembra fare “orecchie da mercante” alle numerose sollecitazioni del Codacons e di altre associazioni.
Cartelli turistici: un simbolo di incuria
Sul tema dei cartelli stradali lungo la “Strada degli Scrittori,” posizionati dall’ANAS, il Sindaco ha definito sterile la polemica sugli errori presenti. Tuttavia, il problema non si limita a qualche svista sui tabelloni dedicati a Pirandello e Sciascia. La questione è ben più grave: Agrigento, che ogni anno accoglie due milioni di visitatori, manca di una segnaletica turistica armonica e adeguata.
Molti cartelli sono obsoleti e degradati. Un esempio emblematico è il grande cartellone allo svincolo Palermo-Villaseta, risalente probabilmente a 40 o 50 anni fa. Sbiadito e illeggibile, rappresenta il simbolo della scarsa cura per le strade di Agrigento.
Viabilità e infrastrutture: un disastro annunciato
Mentre si discute dei cartelli, rimangono ignorati problemi ben più urgenti. Il Viadotto Maddalusa, chiuso da oltre quattro anni, è ancora in attesa di interventi. In altre realtà, un’infrastruttura simile sarebbe stata demolita e ricostruita in pochi mesi. Lo stesso vale per il Viadotto Akragas, i cui lavori, fermi a meno del 50%, continuano a paralizzare la città.
La Strada Statale 640, invece, è un esempio di lavori interminabili, con percorsi alternativi accompagnati da una segnaletica approssimativa e pericolosa. Gli svincoli di Mosella e San Leone, così come le code interminabili sulla SS 115 all’altezza di Nuara Legnami, completano il quadro di una viabilità al collasso.
Il confronto con altre città: una lezione di decoro
Un confronto con altre realtà turistiche, come Taormina o Siracusa, evidenzia un’amara disparità. In quelle città, gli incroci e le rotatorie gestiti da ANAS sono curati e accoglienti, trasformati in giardini che valorizzano il territorio. Agrigento, invece, offre ai suoi visitatori sterpaglie, segnaletica obsoleta e infrastrutture degradate, un biglietto da visita che contrasta con il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2025.
Miccichè e l’inerzia amministrativa
Da cinque anni, il Sindaco Miccichè ignora le sollecitazioni di associazioni come il Codacons, che da tempo chiedono interventi per migliorare il territorio. Invece di confrontarsi seriamente con ANAS per affrontare i problemi strutturali della viabilità, Miccichè si è limitato a minimizzare le criticità, perdendo l’occasione di rappresentare gli interessi della città.
Agrigento non può permettersi di arrivare al 2025 in queste condizioni. È urgente affrontare il tema delle infrastrutture, della sicurezza degli incroci e di una segnaletica turistica degna di una città che dovrebbe saper accogliere e orientare con decoro i suoi visitatori. Le immagini di Pirandello e Sciascia sono importanti, ma lo è ancor di più il rispetto per una città e i suoi abitanti. Agrigento merita di meglio, e i suoi cittadini non possono più aspettare.