Agrigento, ordinanza shock del Comune: chiusa la pista ciclabile di Viale delle Dune dal 14 luglio per lavori sulla pubblica illuminazione. Disagi per residenti, turisti e attività economiche della zona balneare.

Non bastavano le perdite d’acqua, le strade dissestate, l’abbandono dei litorali e la totale assenza di servizi. Adesso arriva anche l’ennesimo attentato, firmato dall’amministrazione Miccichè, contro la già compromessa stagione balneare degli agrigentini. Con l’Ordinanza Dirigenziale n. 190 del 09 luglio 2025 Ordinanza+Dirigenziale+2025-190 – firmata dal dirigente ai Lavori Pubblici, Ing. Alberto Avenia – si dispone la chiusura totale della pista ciclabile di Viale delle Dune, nel cuore pulsante della frazione balneare di San Leone, a partire da lunedì 14 luglio alle ore 7:00 e fino a “cessato bisogno”.

Il motivo? L’esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria dell’impianto di pubblica illuminazione da parte del Consorzio Stabile Santa Chiara A.R.L. (con l’esecutrice Basa S.r.l.) nel tratto compreso tra il palo n. 04104 e il palo n. 04105, all’altezza del locale “Blu Out”.

Una tempistica folle, in pieno luglio, che penalizza fortemente residenti, turisti e attività economiche che operano nella zona. In particolare, la pista ciclabile è un’arteria fondamentale di mobilità dolce per chi frequenta il litorale, e chiuderla proprio nel cuore della stagione estiva equivale a un vero e proprio sabotaggio della fruizione turistica e commerciale dell’area.

La gravità non è solo nell’ordinanza in sé, ma nell’approccio dell’amministrazione comunale, che continua a dimostrare insensibilità verso le esigenze dei cittadini e delle imprese. È lecito chiedersi: perché non programmare questi interventi a maggio o settembre, quando l’affluenza è minore e i danni economici si riducono?

Il provvedimento, peraltro, non specifica una data di fine lavori, lasciando spazio a un’ulteriore incertezza su tempi e disagi. Una decisione che conferma la totale assenza di pianificazione strategica, l’ennesimo segnale di un’amministrazione che pare più attenta ai cantieri improvvisati che allo sviluppo ordinato e sostenibile del territorio.

Mentre le altre città siciliane investono in accoglienza e valorizzazione del proprio patrimonio balneare, Agrigento continua a remare contro sé stessa. Chi ne paga le conseguenze? Sempre gli stessi: i cittadini.

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