AGRIGENTO – La morte di Marco Chiaramonti, 50 anni, maestro di tennis e padel, continua a scuotere la città. Sabato sera, a San Leone, lungo viale Emporium, il suo Piaggio Beverly è finito contro un albero dopo aver perso aderenza, forse a causa di una buca nel manto stradale. Un dettaglio che oggi è al centro delle indagini coordinate dalla Procura di Agrigento.


I rilievi e le indagini

Nelle ultime ore i carabinieri sono tornati sul luogo dell’incidente per effettuare nuovi rilievi proprio sulla buca sospetta. Sono state acquisite anche immagini di videosorveglianza di abitazioni private della zona per ricostruire con precisione la dinamica.

Il Piaggio Beverly di Chiaramonti e il casco sono stati sequestrati, così come disposto dal Gip, mentre la Procura ha aperto un fascicolo. Al momento non ci sono indagati né ipotesi di reato formalizzate. Non è stata ancora decisa l’esecuzione dell’autopsia, ma resta possibile che venga disposta nelle prossime ore per chiarire le cause esatte del decesso.


La tragedia e la coincidenza drammatica

Questa morte ha colpito profondamente la città anche per una crudele coincidenza: dieci anni fa, nello stesso giorno di settembre, un altro incidente stradale portò via la vita al fratello di Marco, Gabriele Chiaramonti, dopo ventuno giorni di coma. Due vite spezzate, due fratelli strappati alla comunità nello stesso mese e nello stesso modo.


Le responsabilità del degrado stradale

L’inchiesta dovrà stabilire se la buca abbia avuto un ruolo diretto nella caduta. Ma già oggi, dalle prime evidenze, emerge un dato: quella buca era nota da tempo ai residenti e segnalata come pericolosa. In più occasioni Report Sicilia ha documentato il degrado del viale Emporium e delle strade agrigentine, spesso ridotte a un colabrodo e teatro di incidenti evitabili.

La vicenda, dunque, non è un semplice fatto di cronaca nera ma si intreccia con una questione più ampia: la mancata manutenzione delle strade cittadine, l’assenza di controlli e la gestione poco trasparente dei fondi destinati alla viabilità.


L’indignazione dei cittadini e le parole del sindaco

Il sindaco Francesco Miccichè ha espresso cordoglio definendo Chiaramonti un “uomo affabile, generoso ed entusiasta” e ha annunciato il lutto cittadino nel giorno dei funerali. Ma la decisione ha suscitato polemiche e indignazione: come già raccontato da Report Sicilia, molti cittadini considerano questo gesto un atto simbolico insufficiente e tardivo, davanti a strade che continuano a essere abbandonate e a mettere a rischio la vita di chi le percorre.


Le domande che non possono restare senza risposta

  • Perché la buca non era stata riparata o segnalata adeguatamente?

  • Chi è responsabile della manutenzione di quel tratto stradale e quali controlli sono stati fatti?

  • Perché, nonostante i fondi disponibili, le strade di Agrigento restano in queste condizioni?


Una città che pretende verità e giustizia

La morte di Marco Chiaramonti non può passare sotto silenzio né essere archiviata come una fatalità. Ogni buca ignorata, ogni segnalazione trascurata, ogni euro non speso per la sicurezza stradale diventa una responsabilità politica e amministrativa.

Agrigento piange oggi un uomo stimato, maestro nello sport e nella vita. Ma, insieme al dolore, cresce l’indignazione di una città che non accetta più che le sue strade diventino trappole mortali.

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