Molti cittadini sì chiedono come mai la Regione non risponde all’interrogazione presentata dal gruppo parlamentare Sud chiama nord. Se lo chiede anche l’operatore culturale Paolo Cilona che da sempre conduce memorabili battaglie a favore del verde pubblico come quelle per il parco dell’Addolorata, per l’istituzione del parco archeologico nel lontano 1984 con lo sciopero della fame, la marcia per l’aeroporto, per l’istituzione del consorzio universitario, e di tante altre battaglie a servizio di Agrigento.

In data 16 gennaio 2024 sette deputati dell’Assemblea regionale: Ismaele La Vardera, (primo firmatario) Cateno De Luca, Ludovico Balsamo, Alessandro De Leo, Giuseppe Lombardo, Matteo Sciotto, Davide Vasta presentano una interrogazione al Presidenti della Regione, all’Assessore del Territorio ed Ambiente, all’Assessore dei Beni Culturali e dell’identità Siciliana per avere chiarimenti urgenti in merito ai lavori in corso per la realizzazione di un nuovo edificio scolastici, con demolizione dell’intero patrimonio arboreo della Villa del Sole ad Agrigento, effettuati in assenza di alcuna autorizzazioni paesaggistica al progetto appaltato dall’Amministrazione Comunale. Ebbene sono trascorsi sei mesi e nessuno ha dato i chiarimenti richiesti. Questa non è democrazia parlamentare delle istituzioni democratiche, ma solo arroganza di potere. Il silenzio è solo viltà politica. Intanto i lavori continuano creando di già una muraglia di cemento e mattoni, non tenendo conto che sull’intera area vige la norma di tutela paesaggistica “poiché l’area dove insiste l’area della Villa del Sole, ricade nel centro storico di Agrigento, risulta sottoposta alle prescrizioni di cui alle Norme Tecniche di attuazione del Piano Paesaggistico degli ambiti 2, 3, 5, 6, 10, 11 e 15, ricadenti nella provincia di Agrigento approvato con Decreto n° 64/GAB del 30 settembre 2021, (pubblicato sulla G.U.R.S. il 29 ottobre 2021), ai sensi degli artt. 139 e ss. del D.Lgs. 22 gennaio 2004 n° 42 e ss. mm. ii. e degli articoli 24 secondo comma  e 10 terzo comma del regolamento di esecuzione della legge 29 giugno 1939, n° 1497, approvato con R.D. 3 giugno 1940, n° 1357, già adottato con D.A. n° 7 del 29 luglio 2013, il quale prescrive che l’esercizio della tutela si esercita secondo quando previsto dalla normativa specificata dalle Norme per la componente  “Centri e Nuclei Storici” – quindi l’area in questione  risulta normata dall’art. 16 delle N.T.A. del suddetto Piano il quale recita”…Nei centri storici ricadenti nell’ambito di territori ricompresi negli art. 136 e 142 del Codice, nonché nella lett. c) dell’art.134 del Codice per la loro riconosciuta particolare rilevanza, i progetti delle opere che modificano l’aspetto esteriore degli edifici e dei contesti paesaggistici tutelati sono soggetti, nel rispetto degli indirizzi di cui si è detto prima e di eventuali ulteriori limitazioni di cui al successivo Titolo III, ad approvazione da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali…”. . l’unica fiducia la riponiamo all’Arma dei Carabinieri che due mesi fa hanno preso coscienza e conoscenza del misfatto sulla villa.

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