Dopo le denunce, si attendono le risposte delle istituzioni sull’”oscurantismo politico e ambientale”
di Paolo Cilona https://www.telamone.news/2025/03/21/dopo-le-denunce-si-attendono-le-risposte-delle-istituzioni-sulloscurantismo-politico-e-ambientale/
Aveva ragione il deputato socialista Filippo Lentini quando, all’indomani della frana del 19 luglio 1966, puntava il dito contro i responsabili dello scempio edilizio che ha segnato per sempre la città di Agrigento. All’epoca, le sue accuse erano rivolte non solo agli autori materiali del disastro urbanistico, ma anche alle istituzioni preposte ai controlli – Genio Civile, Soprintendenza, Comune, Prefettura – e perfino alla Magistratura, colpevole, secondo lui, di aver impiegato tempi eccessivamente lunghi per intervenire contro le speculazioni edilizie.
Oggi, a distanza di quasi sessant’anni, la storia sembra ripetersi. Se allora si parlava di una frana che cambiò il volto della città, oggi al centro del dibattito c’è il caso Villa del Sole, su cui il Codacons e l’associazione Mani Libere hanno presentato esposti e denunce.
Villa del Sole: tra denunce e interrogazioni, si attende la Procura
Agrigento attende risposte. Al di là delle denunce, delle interrogazioni parlamentari alla Camera dei Deputati e all’Assemblea Regionale Siciliana, i cittadini vogliono chiarezza.
Le domande sono semplici:
- La Procura archivierà il caso, ritenendo che l’opera sia stata costruita nel pieno rispetto delle leggi?
- Oppure rinvierà a giudizio i responsabili della demolizione e ricostruzione della Villa del Sole, riconoscendo irregolarità nell’operazione?
L’attesa della verità è ciò che oggi le associazioni, i partiti e i cittadini agrigentini chiedono con forza.
Non è una questione di materiali, ma di legalità
Durante un recente Consiglio comunale, l’assessore Gerlando Principato ha tentato di minimizzare la questione, sostenendo che la struttura realizzata sia snella, prefabbricata in legno e con funzioni di asilo centro-polifunzionale.
Ma il punto non è se la costruzione sia in legno o in cemento armato, bensì se l’area su cui è stata edificata risultava vincolata e, quindi, interdetta a nuove costruzioni.
Su questo punto, le istituzioni non possono più tergiversare.
Un caso che va risolto “alla luce del sole”
L’intera vicenda deve essere chiarita definitivamente, con trasparenza e senza ombre, per restituire ai cittadini di Agrigento fiducia nella legalità.
L’auspicio è che la Procura della Repubblica metta la parola fine a questa vicenda con una decisione chiara e inequivocabile.
Se tutto è stato eseguito nel rispetto delle norme, allora è giusto dirlo. Se invece sono state violate delle leggi, i responsabili devono risponderne davanti alla giustizia.
Perché Agrigento merita risposte. E soprattutto, merita che la legalità venga affermata, senza ambiguità e senza silenzi.

