Villa del Sole ad Agrigento: gravi danni al muro di contenimento. Dubbi sulla sicurezza del nuovo asilo

Ad Agrigento si continua a ignorare l’allarme lanciato dai cittadini. A preoccupare, questa volta, non è soltanto la scelta discutibile di abbattere la storica Villa del Sole per far spazio a un nuovo asilo nido, ma lo stato critico del muro di contenimento che sostiene l’intera area.

Le immagini parlano da sole: il muro in cemento armato che costeggia via Europa mostra segni evidenti di deterioramento strutturale, con armature esposte, calcestruzzo sfaldato e profonde fessurazioni verticali. La situazione è talmente compromessa che i Vigili del Fuoco sono già intervenuti, imponendo al Comune l’interdizione del marciapiede e di una parte della carreggiata. Una barriera di protezione arancione delimita oggi l’area, a conferma di un rischio reale.

Si costruisce sopra un muro che potrebbe non reggere

Il nuovo asilo, progettato all’interno dell’area dell’ex villa, poggerà su fondazioni superficiali (travi rovesce), direttamente su un terrapieno sostenuto proprio da quel muro deteriorato. Una scelta che solleva interrogativi gravi sotto il profilo tecnico e della sicurezza pubblica.

Le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018), in vigore anche in Sicilia, prevedono l’obbligo di valutazione della sicurezza delle strutture esistenti prima di realizzare nuove opere che su di esse gravano. Questo è particolarmente rilevante in zona sismica, come Agrigento.

Le conseguenze di un mancato studio strutturale

Chiunque abbia minime competenze in ingegneria strutturale sa che costruire su un terrapieno implica il trasferimento di nuovi carichi verticali e orizzontali sul muro di sostegno esistente. Se non adeguatamente progettato e verificato, un muro del genere rischia:

  • fessurazioni strutturali,

  • spostamenti o rotazioni,

  • collasso per ribaltamento o scorrimento.

In caso di terremoto, le spinte orizzontali aumentano drasticamente, amplificate dalla massa del terrapieno e dalla nuova struttura. Un muro già ammalorato, come quello documentato dalle foto, non può essere ignorato nella fase progettuale. In caso contrario, le conseguenze potrebbero essere gravi.

Un appello alla trasparenza e alla responsabilità

È fondamentale sapere se, prima di avviare il cantiere dell’asilo, siano stati eseguiti:

  • Studi geotecnici approfonditi;

  • Indagini strutturali sullo stato del muro;

  • Valutazioni sismiche specifiche secondo le NTC 2018;

  • Prove di carico o analisi numeriche sulla stabilità globale del sistema muro-terrapieno-edificio.

Se queste valutazioni sono state effettuate, che vengano rese pubbliche per rassicurare i cittadini e gli utenti della frequentatissima via Europa. Se invece non sono state eseguite, qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di questa negligenza.

L’ennesimo caso di sfiducia nella pubblica amministrazione

La popolazione agrigentina ha perso fiducia nelle istituzioni, e vicende come questa non fanno altro che alimentare il senso di abbandono e frustrazione. La sicurezza non è un’opinione né un’opportunità politica: è un obbligo di legge e una questione etica.

Report Sicilia continuerà a monitorare questa situazione e, in caso di mancata risposta da parte delle autorità, si farà portavoce di una nuova richiesta formale agli enti preposti: Comune di Agrigento, Regione Siciliana, Genio Civile, Protezione Civile.

Perché non si può costruire un asilo sulla sabbia. Né tantomeno, su un muro che rischia di crollare.

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