Il progetto PNRR doveva essere rendicontato già da mesi. Nessuna risposta dal Comune né chiarimenti sulla proroga o sul parere della Soprintendenza. Giuseppe Di Rosa: “Chi ha autorizzato la proroga e dove sono tutti quelli che si dicevano interessati alla Villa del Sole?”

Sono passati otto mesi dalla data di consegna dei lavori indicata sul cartello di cantiere della Villa del Sole di Agrigento, fissata al 21 febbraio 2025.
Eppure, il cantiere è ancora pienamente attivo, i lavori procedono lentamente e dal Comune non arriva alcuna comunicazione ufficiale sullo stato dell’opera, sulle eventuali proroghe concesse o sul rispetto delle scadenze di rendicontazione PNRR.

La Villa del Sole, demolita nel 2023 per far posto a un nuovo edificio in un’area classificata come centro storico e soggetta a vincoli paesaggistici, rappresenta oggi una delle pagine più controverse dell’amministrazione Miccichè.
I lavori, avviati senza le necessarie autorizzazioni paesaggistiche, furono successivamente “sanati” dalla Soprintendenza, che intervenne solo a cantiere già avanzato, in un contesto che avrebbe richiesto invece un controllo preventivo rigoroso.

A questo si aggiunge il nodo finanziario:
il progetto è finanziato con fondi PNRR, già oggetto di richiami e solleciti ministeriali per i ritardi nella rendicontazione.
Se la situazione non verrà chiarita in tempi rapidi, Agrigento rischia la perdita del finanziamento europeo, con un aggravio di spesa diretto sul bilancio comunale, già in condizioni di pre-dissesto finanziario.
Un colpo durissimo per un ente che fatica a garantire i servizi di base e che rischia di dover coprire con fondi propri milioni di euro di lavori pubblici.

A riportare con forza la questione all’attenzione pubblica è Giuseppe Di Rosa, ex responsabile del Codacons e oggi editore e giornalista di Report Sicilia, che già un anno fa aveva denunciato il caso portandolo anche alle trasmissioni televisive nazionali:

“Dopo un periodo di silenzio impostomi da me stesso — per dimostrare, se ce ne fosse bisogno, che ad Agrigento nessuno di quelli che parla di legalità e di giustizia si espone se non dopo che lo facciamo noi — torniamo oggi a occuparci della Villa del Sole.
Lo facciamo con un interrogativo che non è da poco: chi e quando ha autorizzato la proroga della fine dei lavori di un finanziamento PNRR che doveva essere rendicontato già da quasi sette mesi?
E aggiungo — prosegue Di Rosa — dove sono tutti quelli che si davano da fare dicendo di interessarsi alla Villa del Sole, mostrando i nostri documenti e millantando impegni?
Il silenzio, oltre al nostro, è stato assordante.”

Parole dure ma inconfutabili.
Dopo le prime settimane di clamore, tutti tacciono: consiglieri, comitati, associazioni, rappresentanti istituzionali.
Nessuno chiede accesso agli atti, nessuno domanda conto della proroga, nessuno verifica se la Soprintendenza abbia mai espresso un parere formale sulla variante urbanistica necessaria per la costruzione dell’asilo in quell’area vincolata.

E mentre il cantiere procede, Agrigento rischia un doppio danno:
perdere il finanziamento europeo e scaricare i costi dell’intervento su un bilancio comunale già al collasso.

La città “Capitale Italiana della Cultura 2025” si avvia così a chiudere l’anno con tre simboli emblematici:
una Villa del Sole distrutta, un cantiere ancora aperto e un bagno pubblico senza finestre.
Segni tangibili di un’amministrazione che sembra aver perso non solo il controllo, ma anche la credibilità.