Con comunicato ufficiale datato 27 gennaio 2025, il Comune di Agrigento aveva celebrato in pompa magna la conclusione dei lavori di riqualificazione di Piazza Concordia, cuore del centro commerciale di Villaseta. Un’opera da quasi 2 milioni di euro, realizzata grazie a fondi ministeriali e condotta dal Responsabile Unico del Procedimento, architetto Salvatore Di Salvo, e dal dirigente dei Lavori Pubblici, ingegnere Alberto Avenia. La nota annunciava il completamento dei lavori e l’avvio della rendicontazione finale al Ministero, chiudendo così formalmente l’intervento.
“L’avvenuto collaudo rappresenta un traguardo importante per Villaseta”, dichiarava allora l’assessore ai Lavori Pubblici Gerlando Principato, parlando di una “rinascita” per il quartiere, dopo anni di marginalizzazione.
La “nuova” Piazza Concordia veniva presentata come uno spazio moderno, accessibile, decoroso. La pavimentazione rifatta, l’illuminazione rinnovata, l’abbattimento delle barriere architettoniche e il recupero delle strutture esistenti avrebbero dovuto restituire alla comunità un luogo finalmente degno di essere vissuto.
Ma a distanza di soli pochi mesi da quel trionfale annuncio, i residenti e i visitatori si ritrovano di fronte a una realtà ben diversa. I locali del centro commerciale risultano in parte chiusi o abbandonati, l’area è in preda al degrado, e quello che doveva essere un “simbolo di rinascita sociale ed economica” sembra già sprofondato nel più classico dei fallimenti amministrativi.
L’articolo pubblicato da Report Sicilia nei giorni scorsi (“Villaseta: 2 milioni per cosa?”) ha documentato con foto e testimonianze lo stato in cui versa l’area, suscitando l’indignazione dei cittadini e alimentando dubbi sulla reale efficacia dei lavori svolti.
Eppure, il Comune aveva sottolineato con orgoglio che l’intervento fosse parte integrante della “visione dell’amministrazione Miccichè”, che prometteva una riqualificazione totale del quartiere, includendo via Marzabotto e il parcheggio Cugno Vela, con ulteriori 10 milioni di euro in arrivo.
A oggi, però, quella visione appare come un sogno già infranto sulla realtà del cemento che si sgretola, dell’abbandono che avanza, e di un’amministrazione che continua a spendere milioni in nome della rigenerazione urbana, mentre i risultati sembrano effimeri o, peggio, inesistenti.
La domanda che rimane senza risposta è una sola: chi ha controllato davvero l’esecuzione di quei lavori? E soprattutto, chi risponderà del loro fallimento evidente, nonostante la rendicontazione ministeriale sia già stata completata?
Villaseta, 2 milioni per cosa? Il centro commerciale “rinnovato” già in rovina
















