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Trasporto pubblico locale ad Agrigento: il Consiglio comunale dice no alla delibera e sfida il sindaco e la TUA (delibera Consiglio) CC_35_2025

AGRIGENTO – Il voto del 26 marzo 2025 sulla modifica della delibera n. 178/2024 sul Trasporto Pubblico Locale (TPL) non è stato solo un atto tecnico. È stato un segnale politico fortissimo, un messaggio chiaro del Consiglio comunale all’amministrazione Miccichè: basta con le scelte calate dall’alto e con la protezione di chi, come la TUA Srl, ha gestito il servizio pubblico con modalità opache e dannose per la collettività.

Con soli due voti favorevoli (Cirino e Piparo) e dodici astensioni, il Consiglio ha bloccato la proposta tecnica presentata dal dirigente Alberto Avenia e sostenuta dall’assessore Gerlando Principato.

Un voto politico, non solo tecnico

Al di là dei contenuti della modifica – che riguardava correzioni formali alla procedura di gara, come richiesto dall’ANAC e dalla Regione – la votazione è stata di fatto una ribellione del Consiglio contro il sindaco Miccichè, accusato di voler imporre la nomina della consigliera Valentina Cirino e, soprattutto, di non aver mai assunto una posizione ufficiale contro la TUA, nonostante le gravi responsabilità emerse negli ultimi anni.

TUA sotto accusa: 3 milioni di euro di danni alla città

Come documentato da Report Sicilia in precedenti articoli, la società TUA – che gestisce il trasporto pubblico ad Agrigento in regime di proroga da anni – è finita al centro di una vera e propria truffa ai danni dei cittadini, per aver venduto biglietti “a tempo” non previsti dal contratto, violando i criteri di trasparenza e correttezza.

📌 Approfondimenti:

Secondo i documenti ufficiali firmati dagli stessi dirigenti comunali, il danno economico stimato si aggira intorno ai 3 milioni di euro, cifra che il Codacons ha chiesto venga restituita alla collettività. Eppure, nonostante l’evidenza e l’indignazione pubblica, l’amministrazione Miccichè non ha ancora assunto provvedimenti concreti contro la società affidataria del servizio.

Il rischio ora è sulle spalle del Comune

La bocciatura della modifica, seppur tecnicamente giustificata da molti consiglieri come un atto di sfiducia verso la gestione complessiva del TPL, espone ora il Comune al rischio concreto di dover finanziare con fondi propri il servizio a partire dal 1° aprile 2025, come previsto dalla circolare della Regione Siciliana n. 33974/2024.

Tuttavia, molti consiglieri – e non senza motivo – si sono astenuti per protesta politica, non contro il contenuto tecnico, ma contro la totale assenza di un atto ufficiale dell’amministrazione che accerti le responsabilità della TUA e rimuova ogni ambiguità politica e amministrativa sulla vicenda.

“Prima si fa giustizia, poi si pensa a correggere le carte,” ha commentato un consigliere dopo la seduta.


Agrigento è città Capitale Italiana della Cultura 2025, ma la città rischia di rimanere senza un trasporto pubblico legittimo, trasparente e affidabile.
Il tempo delle proroghe, dei silenzi e delle protezioni politiche è finito. Ora servono responsabilità, coraggio e chiarezza.

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