Il 15 luglio scade il termine imposto dal decreto regionale per la relazione sull’ispezione sugli abusi edilizi a San Leone. Nonostante le denunce del Codacons e di Giuseppe Di Rosa, il Comune tace. I cantieri, intanto, continuano indisturbati.
Agrigento – Oggi, 15 luglio 2025, scadono ufficialmente i 90 giorni previsti dal Decreto Dirigenziale n. 74 del 15 aprile 2025DDG 74 2025 con cui l’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente ha disposto un’ispezione straordinaria al Comune di Agrigento per accertare la regolarità delle attività edilizie e commerciali in corso a San Leone, in particolare quelle insistenti in aree vincolate.
Nonostante le numerose segnalazioni – prima da parte del Codacons, rappresentato da Giuseppe Di Rosa, poi rilanciate pubblicamente dalla nostra testata – nessun esito dell’ispezione è stato reso noto. Nessuna relazione è stata pubblicata sull’albo pretorio. Nessuna risposta è arrivata da Palazzo dei Giganti.
La legge del silenzio
Eppure la normativa è chiara: le ispezioni regionali hanno natura pubblica e devono rispondere ai criteri di trasparenza, soprattutto quando coinvolgono attività edilizie realizzate su suolo vincolato, come avvenuto in diverse zone di San Leone dove i lavori sono stati denunciati come potenzialmente abusivi o irregolari. Ma ad Agrigento, ormai, sembra vigere un’altra legge: quella del silenzio amministrativo e dell’omertà istituzionale.
Di Rosa aveva ragione, ma i lavori continuano
La Regione Siciliana, attraverso l’Assessorato al Territorio, ha già riconosciuto la fondatezza delle denunce di Di Rosa, tanto da avviare un’indagine ispettiva formale. Una vittoria, almeno sul piano formale, per chi da anni combatte contro l’illegalità urbanistica a San Leone.
Eppure, nonostante l’ammissione della legittimità delle denunce, i cantieri non si sono fermati. Le imprese incaricate hanno continuato a lavorare, ignorando ogni principio di cautela, e l’amministrazione comunale non ha mai emanato atti di sospensione, né revoche o provvedimenti di autotutela, nonostante il forte sospetto di violazioni urbanistiche.
Come già scritto da Report Sicilia nei mesi scorsi:
La trasparenza è un dovere, non un’opzione
È legittimo chiedersi: che fine ha fatto la relazione dell’ispettore regionale? Perché il Comune non pubblica nulla? Perché nessun consigliere comunale si è fatto carico di chiedere conto della scadenza di oggi?
La trasparenza non è un optional e la legge vale per tutti. Eppure, ad Agrigento, sembra che i regolamenti urbanistici valgano solo per i cittadini comuni, mentre per chi ha i giusti contatti o gli appoggi politici, tutto è possibile, anche costruire o scavare in aree sottoposte a vincolo paesaggistico.
San Leone continua a essere teatro di una sistematica elusione dei controlli, con opere che avanzano nonostante denunce documentate, decreti regionali e inchieste giornalistiche. Il 15 luglio doveva essere la data della verità. Si è trasformata, invece, nell’ennesimo giorno di silenzio istituzionale. E questa volta, quel silenzio pesa quanto un’omissione.

