Agrigento – Torna sotto i riflettori l’«Akrabike», il progetto di bike sharing agrigentino finito più volte nelle inchieste di Report Sicilia. Dopo anni di silenzi e mancate risposte sui dati di utilizzo, arriva un nuovo tassello: con la Proposta del RUP n. 193 del 1° agosto 2025 Proposta+RUP+n.+193+del+01.08.2025_signed e la successiva Determinazione Dirigenziale OMISSIS_Determina+Dirigenziale+2025-2345, il Comune ha liquidato 8.128,15 euro alla T.M.R. s.r.l., la ditta appaltatrice, per rimborsare le spese di fornitura elettrica delle ciclostazioni sostenute tra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2024.

1. Un progetto nato bene, finito male

Il bike sharing agrigentino nasce nel 2016 con fondi per oltre 232 mila euro e l’obiettivo di promuovere la mobilità sostenibile. Cinque le stazioni previste:

  • San Leone: via Nettuno e lungomare Falcone-Borsellino

  • Città: Piazza Marconi, Belvedere Modugno (via Nenni) e stazione bassa (via Acrone)

Il servizio viene consegnato a luglio 2022 e avviato ufficialmente nel luglio 2023, con 60 biciclette elettriche a pedalata assistita dotate di GPS. Ma ben presto arrivano le prime segnalazioni: stazioni vuote, bici scomparse e assenza di report pubblici sull’utilizzo.

📎 Approfondimenti precedenti di Report Sicilia:

2. La nuova determinazione: bollette e arretrati pagati

La Proposta del RUP, arch. Ivano Agostara, elenca in dettaglio 62 fatture Enel per i vari POD delle ciclostazioni, distribuite tra San Leone, Piazza Sinatra, via Acrone e via Piersanti Mattarella.
La liquidazione è stata approvata dal dirigente del Settore Lavori Pubblici, ing. Alberto Avenia, attingendo a due impegni di spesa (n. 1903/2023 e n. 369/2024).
La ditta T.M.R. ha dichiarato che, una volta saldato l’importo, non avanzerà ulteriori pretese per queste spese.

3. Le domande inevase

Nonostante la regolarizzazione dei pagamenti, restano irrisolti i nodi centrali:

  • Quanti noleggi sono stati effettuati dal 2023 ad oggi?

  • Quanti utenti sono registrati e attivi?

  • Qual è lo stato attuale delle biciclette e quante sono operative?

  • Quali entrate ha generato il servizio?

Ad oggi, il Comune non ha pubblicato alcun report ufficiale che permetta di misurare l’efficacia del bike sharing.

4. Il rischio di un “servizio fantasma”

Il paradosso è evidente: il servizio è formalmente attivo, le bollette sono pagate, ma l’impatto reale sulla mobilità urbana rimane ignoto. Senza dati trasparenti, il progetto rischia di rimanere l’ennesima iniziativa costosa sulla carta, ma inutile nella pratica quotidiana dei cittadini.

La liquidazione di oltre 8 mila euro alla T.M.R. s.r.l. segna un passo nella regolarizzazione contabile del progetto, ma non avvicina Agrigento alla risposta che tutti attendono: il bike sharing funziona davvero? Finché i numeri resteranno segreti, l’Akrabike continuerà a rappresentare il simbolo di una mobilità sostenibile solo proclamata, ma mai dimostrata.

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