La Consulta del Turismo di Agrigento si trova in una fase di profonda crisi, a causa dell’assenza di un vero confronto con l’amministrazione comunale, e in particolare con il sindaco. Questa situazione sta sollevando preoccupazioni tra gli operatori del settore turistico, che vedono in questo strumento un mezzo fondamentale per la promozione e lo sviluppo economico della città.

La Consulta, istituita per favorire la partecipazione attiva e per offrire un supporto nell’elaborazione delle politiche turistiche, sembra ora relegata a un ruolo marginale. Secondo i rappresentanti del settore, le comunicazioni con l’amministrazione si sono ridotte a pochi scambi via messaggio, senza un reale dialogo o confronto diretto con il sindaco.

Christian Vassallo, rappresentante di ProLoco Agrigento, esprime frustrazione per la mancanza di collaborazione, sottolineando come l’assenza di un approccio strategico condiviso rischi di compromettere le possibilità di crescita turistica della città. Anche Francesco Picarella, delegato di Confcommercio Agrigento(ed ex assessore della giunta Miccichè), evidenzia il pericolo di una stagnazione delle politiche turistiche in un momento cruciale, soprattutto in vista di eventi chiave programmati per il 2025.

Marcello Mira di VisitAgrigento si unisce alle critiche, sottolineando che senza un’effettiva cooperazione tra l’amministrazione e gli operatori del settore, la Consulta del Turismo rischia di perdere ogni rilevanza. Le associazioni coinvolte chiedono con forza un rinnovato impegno da parte del sindaco e una maggiore apertura verso le proposte avanzate dalla Consulta.

La mancanza di visione strategica e la disconnessione tra l’amministrazione comunale e il settore turistico stanno creando un vuoto che potrebbe avere conseguenze disastrose per Agrigento, una città che basa gran parte della sua economia proprio sul turismo e sulle bellezze del suo patrimonio culturale. Se il dialogo non verrà ripristinato, la Consulta del Turismo potrebbe diventare un organo ormai superfluo, con un impatto negativo sul futuro del turismo agrigentino.

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