Un grave episodio di violenza si è verificato ieri mattina nel carcere di contrada Petrusa, dove un medico di guardia è stato brutalmente aggredito da un detenuto di origine straniera, affetto da gravi problemi psichiatrici. Il sanitario, intervenuto per verificare le condizioni del detenuto, è stato improvvisamente colpito con violenza e ha riportato lesioni che richiederanno ulteriori accertamenti medici. Per il medico è stata emessa una prognosi di dieci giorni.

L’episodio è avvenuto intorno alle 12:30, quando l’agente di servizio nel reparto “Sole” ha chiamato con urgenza l’intervento dei medici per una presunta emergenza. Una volta giunti davanti alla cella del detenuto, quest’ultimo sembrava dormire tranquillamente nella sua branda, senza rispondere ai richiami del personale medico. Quando l’agente ha aperto la cella e il medico è entrato per sincerarsi delle condizioni del detenuto, quest’ultimo, con un gesto improvviso, si è alzato dal letto e ha sferrato una serie di pugni in volto e alla mandibola del medico.

L’aggressione ha riportato alla luce un altro episodio avvenuto circa due settimane fa, e che non era trapelato alla stampa. In quell’occasione, sempre all’interno del carcere di Petrusa, un infermiere era stato colpito da un violento pugno al volto da un altro detenuto nel reparto “Transito”. Nonostante l’aggressione, l’infermiere ha riportato una prognosi di otto giorni e si è recato al pronto soccorso senza ulteriori clamori.

Il clima all’interno del carcere di contrada Petrusa appare sempre più teso. I reparti “Sole” e “Transito” sono descritti da alcuni operatori come delle vere e proprie zone di conflitto, con un’atmosfera che ricorda una città in guerra. Secondo alcuni, questi settori sembrano essere “in mano ai detenuti”, che continuano a imporre il loro controllo attraverso scontri quotidiani e atti di violenza, spesso indirizzati verso il personale medico e infermieristico.

Anche l’infermeria centrale del carcere, di per sé un luogo di assistenza sanitaria, sta diventando il teatro di tensioni continue. Qui, molti detenuti vi si presentano non per reali necessità mediche, ma per altre richieste, trasformando l’ambiente in una sorta di pronto soccorso costantemente sotto pressione.

La Polizia Penitenziaria ha espresso piena e incondizionata solidarietà al medico aggredito, sottolineando le difficili condizioni di lavoro del personale sanitario e degli agenti all’interno della struttura. La situazione al carcere di contrada Petrusa, già critica, richiede ora un intervento tempestivo da parte delle autorità competenti per garantire la sicurezza del personale e ristabilire l’ordine all’interno dei reparti.

Gli episodi di violenza che si stanno susseguendo nel carcere di contrada Petrusa non possono più essere ignorati. Servono misure immediate per migliorare le condizioni di sicurezza e tutelare chi, ogni giorno, lavora in prima linea in un ambiente sempre più pericoloso e difficile.

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