Agrigento, proclamata Capitale Italiana della Cultura 2025, ha ottenuto un contributo regionale di ben 4 milioni di euro per l’anno 2024 e 1 milione aggiuntivo per il 2025. Il finanziamento, che dovrebbe promuovere iniziative culturali e favorire lo sviluppo sostenibile della città, rischia però di lasciare ben poco di tangibile e duraturo per la comunità agrigentina.
In un periodo in cui la città soffre la mancanza di infrastrutture essenziali, come un efficiente sistema di mobilità e servizi pubblici adeguati, il programma di spesa previsto dal Comune di Agrigento con il supporto della Regione Siciliana sembra più orientato a eventi momentanei, concerti e manifestazioni di breve durata che non lasceranno alcuna eredità concreta ai cittadini. Basti pensare ai 500.000 euro destinati al concerto de Il Volo nella Valle dei Templi, o ai 800.000 euro per una campagna di promozione sui media tradizionali e digitali.
Dove andranno a finire i fondi?
Ecco alcune delle principali voci di spesa previste nel Programma:
- 1,3 milioni di euro solo per promozione, che include campagne pubblicitarie e promozione televisiva anche all’estero (Stati Uniti inclusi), spese che difficilmente lasceranno benefici duraturi alla città.(concerto IL VOLO)
- Concerti e manifestazioni teatrali nei teatri della provincia, inclusi Agrigento, Favara, Canicattì, Licata, e persino Lampedusa, per un costo complessivo di 1,2 milioni di euro.
- 40.000 euro per giardini culturali e altre attività teatrali come il “Cantiere Città” e il concorso di Canto Lirico.
- 50.000 euro per rievocazioni storiche e 250.000 euro destinati al Festival del Mandorlo in Fiore, una manifestazione che già avviene ogni anno.
Tutto questo avviene mentre la città è soffocata da problemi strutturali che necessiterebbero investimenti duraturi e mirati per migliorare la qualità della vita e attrarre un turismo più stabile e sostenibile. Il rischio evidente è che, finiti i festeggiamenti, Agrigento rimanga senza un’eredità infrastrutturale significativa che possa realmente valorizzare il suo ruolo di Capitale della Cultura. La maggior parte dei fondi sarà infatti destinata a spettacoli ed eventi effimeri, che purtroppo non porteranno benefici duraturi alla comunità.
Nessun investimento per il futuro
Ciò che preoccupa è l’assenza di investimenti “durevoli” che possano migliorare Agrigento nel lungo termine. Nessun piano di sviluppo per le infrastrutture, nessun progetto significativo per riqualificare aree urbane degradate o per potenziare la rete di trasporti cittadini, già ampiamente inadeguata. In questo quadro, i 4 milioni di euro sembrano destinati più a soddisfare esigenze di breve periodo piuttosto che a costruire un futuro più sostenibile per la città.
La mancanza di trasparenza e la scarsa attenzione a come vengono utilizzati questi fondi lasciano perplessi i cittadini, che si chiedono se questo evento lascerà qualcosa di realmente positivo ad Agrigento o se si trasformerà nell’ennesima occasione mancata.
Conclusioni
Questa situazione richiede una riflessione seria: è possibile utilizzare risorse pubbliche in modo più efficace e duraturo? Gli eventi legati ad Agrigento Capitale della Cultura dovrebbero rappresentare una spinta verso il miglioramento della città, ma finora il rischio è che si riducano a semplici “feste” che lasciano ben poco ai cittadini una volta finiti i riflettori.
Agrigento ha un’opportunità straordinaria, ma se non verrà gestita con lungimiranza, resterà solo un’altra occasione persa.
CONVENZIONE :Convenzione Reg Siciliana e Comune di AG (1)
DECRETO DI SPESA : da-qui-si-puo-scaricare-il-decreto-del-dirigente-generale-dipartimento-beni-culturali-regione-siciliana- (1)

