Agrigento, una città che si prepara a essere la Capitale Italiana della Cultura 2025, sembra, tuttavia, impegnata a distruggere pezzo per pezzo il proprio patrimonio economico e infrastrutturale. Una delle questioni più spinose che attanaglia l’amministrazione comunale è la proposta di gestione esternalizzata dei parcheggi e la conseguente mancata riscossione della tassa di stazionamento per i pullman turistici che ogni giorno affollano la città.

La mancanza di riscossione e i mancati introiti

Stando ai regolamenti comunali vigenti, ogni pullman che sosta nelle aree di parcheggio riservate dovrebbe pagare una tassa di stazionamento. Tuttavia, nonostante la crescente affluenza di autobus turistici, che potrebbero portare risorse finanziarie significative nelle casse del Comune, mancano all’appello circa 800.000/1.600.000 euro di mancati incassi. Una cifra che potrebbe fare la differenza per una città che ha disperato bisogno di migliorare i propri servizi.

Questi soldi, infatti, potrebbero essere utilizzati per migliorare tanti servizi essenziali come l’assistenza ASACOM per arrivare  ai parcheggi comunali, molti dei quali sono oggi in condizioni precarie e inadeguate per ospitare un flusso costante di mezzi pesanti. Invece, ci troviamo di fronte a una situazione di degrado, con pullman che si trovano spesso parcheggiati in ogni angolo della città, senza rispetto delle aree designate e, soprattutto, senza che venga corrisposta la dovuta tassa.

Un danno erariale per il Comune?

Questa mancata riscossione rappresenta un danno erariale che, inevitabilmente, ricade sulle spalle dei cittadini. Non incassare le tasse dovute, infatti, significa privare il Comune di risorse fondamentali per la gestione e il miglioramento dei servizi pubblici. Si tratta di un problema che non riguarda solo i parcheggi ma che dimostra come l’amministrazione stia progressivamente azzerando gli introiti derivanti da parcheggi e tasse di scopo, dimostrando l’incapacità di gestire questi servizi fondamentali.

La situazione è aggravata dal fatto che solo una piccola percentuale di pullman paga la tassa di stazionamento – si parla di circa il 10%. Il resto dei mezzi transita indisturbato, senza che vi siano controlli efficaci o una strategia di prevenzione da parte del Comune. Il risultato è un sistema totalmente inefficiente, dove l’assenza di sorveglianza e la mancata riscossione si traducono in un evidente danno economico per le casse comunali.

Un modello da rivedere: perché esternalizzare quando si può gestire?

È evidente che l’attuale amministrazione sta perseguendo una politica di esternalizzazione dei servizi, come se volesse dimostrare l’incapacità gestionale del Comune per giustificare la cessione a privati. Tuttavia, ci sono esempi chiari, anche in altre realtà italiane, dove una gestione oculata dei parcheggi e delle aree di sosta ha permesso non solo di garantire servizi efficienti ai cittadini ma anche di generare risorse per il Comune e creare lavoro.

La scelta di esternalizzare i servizi, consegnandoli a società private, rischia di essere una scelta perdente sotto molti punti di vista. Prima di tutto, perché priva l’amministrazione comunale del controllo su un settore che potrebbe generare profitti. In secondo luogo, perché espone i cittadini al rischio di un peggioramento dei servizi offerti e a un aumento delle tariffe, con poche garanzie sulla qualità del servizio.

Un appello alla trasparenza e alla buona gestione

Il CODACONS e altre associazioni civiche hanno più volte sollevato la questione, chiedendo all’amministrazione trasparenza e una gestione più oculata. Si chiede che vengano messi in atto controlli efficaci per verificare il rispetto delle normative e per garantire che ogni pullman turistico che utilizza i parcheggi della città paghi la dovuta tassa di stazionamento.

In un momento storico in cui Agrigento si prepara a diventare la vetrina della cultura italiana, è impensabile che il Comune non riesca a gestire con efficienza nemmeno i servizi essenziali, come i parcheggi e la riscossione delle tasse.

Per di più, il degrado in cui versano molte aree di parcheggio è un pessimo biglietto da visita per i turisti, che si trovano spesso in situazioni disagevoli quando devono sostare in città.

Conclusione: un appello a cambiare rotta

La vicenda della gestione esternalizzata dei parcheggi comunali di Agrigento rappresenta un esempio lampante di come la cattiva gestione possa generare danni economici ingenti e peggiorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Se la città vuole davvero essere all’altezza del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2025, è necessario un cambio di rotta immediato.

L’amministrazione deve rivedere le proprie politiche e cominciare a gestire con serietà i servizi pubblici, garantendo che i soldi dovuti vengano incassati e reinvestiti nella comunità. Solo così Agrigento potrà presentarsi non solo come una città di cultura, ma anche come una città moderna, efficiente e rispettosa del benessere dei propri cittadini.

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