Ad Agrigento, mentre il contratto per la raccolta dei rifiuti con le ditte di gestione ambientale riceve una nuova proroga, la città continua a soffrire per il mancato cambio di modalità di raccolta e per una gestione dei rifiuti che lascia i cittadini insoddisfatti. Sono passati ormai due anni da quando il Codacons aveva sollecitato l’amministrazione comunale a rivedere il sistema di raccolta differenziata e a intraprendere azioni concrete per migliorare il servizio, ma, nonostante le reiterate richieste, nulla sembra cambiato.
La situazione si è aggravata al punto che un addetto alla raccolta dei rifiuti, esasperato dalle presunte promesse di lavoro non mantenute, ha tentato di incontrare il sindaco in una manifestazione improvvisata per ottenere chiarezza. Questo episodio evidenzia non solo il malessere diffuso tra i lavoratori del settore, ma anche il persistente disordine amministrativo nella gestione dell’igiene urbana.
A ottobre 2022, il Codacons aveva lanciato una serie di proposte per una migliore gestione della raccolta differenziata e della pulizia della città, tra cui:
- Ridistribuzione e ottimizzazione delle risorse umane per migliorare lo spazzamento manuale e il discerbamento.
- Servizio di pulizia pomeridiana nelle aree turistiche e una maggiore attenzione alla raccolta dei sacchi abbandonati fuori dalle isole ecologiche, come da contratto, che prevede tale raccolta due volte a settimana.
- Introduzione di isole ecologiche di prossimità videosorvegliate e di campane per la raccolta, laddove possibile, per ridurre l’impatto della raccolta porta a porta e migliorare l’accesso dei cittadini alla differenziata.
Nonostante queste proposte, l’amministrazione ha preferito mantenere lo status quo, prorogando il contratto scaduto e facendo fronte ai problemi con misure temporanee. La recente diretta trasmessa su Rai 3, che ha messo in luce le condizioni della città, sembra però aver smosso le acque: finalmente la bretella che collega il viadotto Akragas alla città è stata ripulita, segno di una risposta tardiva ma almeno parziale alle denunce della cittadinanza e delle associazioni come il Codacons.
Ma le questioni rimangono: dove sono finiti i fondi per i Centri Comunali di Raccolta? E come sono stati utilizzati i proventi derivanti dalla vendita dei materiali differenziati, che avrebbero dovuto portare a un risparmio per i cittadini?
Con l’ennesima proroga in vista, il Codacons e gli agrigentini si chiedono per quanto ancora la città dovrà sopportare questa situazione di degrado e disorganizzazione.


