Il deputato Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, ha denunciato attraverso i suoi canali social le condizioni drammatiche del carcere Cerulli di Trapani. Dopo una visita effettuata personalmente, Faraone ha parlato di una situazione insostenibile sia per i detenuti che per gli agenti penitenziari, sottolineando come il penitenziario sembri incarnare un sogno distopico: “Il sogno di Delmastro è togliere il respiro ai detenuti? Al Cerulli si realizza pienamente.”

Le condizioni di vita nel carcere sono, infatti, ai limiti dell’impossibile. Il deputato ha evidenziato la presenza di celle sovraffollate e ambienti che necessitano urgentemente di interventi strutturali. I detenuti, molti dei quali affetti da problemi psichiatrici, vivono in condizioni precarie, privati di attività essenziali a causa della carenza di personale. Non è soltanto una questione di diritti umani: la mancanza di spazio, risorse e assistenza colpisce duramente anche gli agenti di Polizia Penitenziaria, che lavorano in un contesto già critico con un organico ridotto del 30%.

Torture e Diritti Violati
Il Cerulli di Trapani è tristemente noto per i casi di tortura emersi in passato. Faraone ha ribadito che la giustizia deve fare il suo corso e perseguire i responsabili di tali atti inaccettabili. Tuttavia, ha ammonito contro il rischio di “fare di tutta l’erba un fascio”, sottolineando che le problematiche dell’istituto sono sistemiche e non riguardano solo i reati commessi da singoli individui.

Il Paradosso Siciliano
Faraone ha anche evidenziato un inquietante paradosso. Nella stessa provincia, i complici di Matteo Messina Denaro sembrano godere di un trattamento migliore rispetto ai detenuti comuni e agli agenti del carcere. “I mafiosi continuano a uscire dal carcere perché il Governo non fa nulla per evitarlo,” ha dichiarato, puntando il dito contro l’inerzia delle istituzioni.

Una Situazione Senza Soluzioni Immediate
La denuncia di Faraone rappresenta un ennesimo grido d’allarme sulle condizioni del sistema carcerario italiano, in cui i diritti umani e la dignità delle persone sembrano essere dimenticati. Il carcere Cerulli, da luogo di riabilitazione, si è trasformato in un girone dantesco per tutti coloro che vi abitano e vi lavorano.

Se non si interviene con urgenza, il penitenziario di Trapani rischia di diventare il simbolo del fallimento istituzionale nel garantire diritti fondamentali, sicurezza e giustizia. È tempo che il Governo e le autorità competenti prendano sul serio queste problematiche, per restituire dignità e speranza a un luogo dove ora mancano persino l’aria e il respiro.

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