Agrigento, 19 dicembre 2024 – La recente decisione dell’amministrazione comunale di Agrigento di adottare un nuovo logo per l’evento “Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025” ha suscitato perplessità e domande sull’opportunità e il significato strategico di questa scelta.

Per oltre due anni, il simbolo dell’evento è stato il logo disegnato dall’architetto Barbara Spallitta, rappresentante un telamone stilizzato che richiamava i quattro elementi fondamentali della natura: Fuoco, Aria, Terra e Acqua. Questo logo ha accompagnato tutte le fasi della candidatura e ha fatto da volto istituzionale durante le promozioni ufficiali, dai video mapping fino alla sponsorizzazione della squadra di calcio Akragas.

Un cambio di rotta improvviso

Con la Determinazione Sindacale n. 129 del 19 dicembre 2024, l’amministrazione ha deciso di sostituire il logo precedente con uno completamente nuovo, realizzato dalla società Qubit Italy S.r.l. Questo nuovo simbolo presenta una “A” stilizzata scomposta in quattro sezioni, ciascuna decorata con pattern distintivi, e utilizza una palette di colori vivaci come verde acqua, blu intenso, giallo ocra e corallo​.

Perché un nuovo logo?

L’adozione di un nuovo logo solleva diversi interrogativi, soprattutto considerando che il simbolo originario aveva già ottenuto una forte riconoscibilità grazie alle ingenti risorse investite nella promozione. Secondo i documenti ufficiali, il nuovo logo è stato introdotto per “contraddistinguere tutte le iniziative connesse all’anno di Agrigento Capitale della Cultura 2025” e per sottolineare una nuova identità visiva in vista del prestigioso evento​.

Ma la domanda rimane: che senso ha avuto promuovere l’evento per due anni con un logo ormai abbandonato?

Un costo che pesa

La promozione dell’evento ha già comportato una spesa pubblica di oltre 4 milioni di euro, utilizzati per iniziative come il video mapping, eventi culturali, e perfino la sponsorizzazione della squadra di calcio Akragas con il vecchio logo. Questi investimenti, oggi, rischiano di perdere parte del loro valore strategico a causa del cambio di simbolo.

Se l’intento era aggiornare l’immagine di Agrigento per il 2025, perché questa decisione non è stata pianificata sin dall’inizio? E come si giustifica l’ulteriore investimento necessario per rendere riconoscibile il nuovo logo a livello nazionale e internazionale?

Una strategia incompleta?

Il cambio di logo potrebbe rappresentare la volontà di “rinnovare” la comunicazione, ma questa scelta potrebbe risultare controproducente. Il vecchio logo aveva ormai consolidato una sua identità presso il pubblico e gli operatori del settore culturale. Ora, le risorse aggiuntive necessarie per reintrodurre un nuovo simbolo e aggiornarne l’applicazione rischiano di disperdere energie e fondi, senza offrire un reale valore aggiunto.

Conclusioni

In un contesto economico e sociale segnato da crisi e difficoltà, il Comune di Agrigento è chiamato a rispondere: è stata questa una decisione strategica o una mossa dettata da improvvisazione e scarsa visione a lungo termine? Con la Capitale della Cultura 2025 ormai alle porte, l’opportunità di trasformare Agrigento in un esempio virtuoso per il Sud Italia passa anche dalla capacità di amministrare in modo trasparente e responsabile le risorse pubbliche.

La cittadinanza attende risposte e, soprattutto, risultati concreti.

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