Fondazione Agrigento 2025: 8 esperti e cercano un consulente legale esterno

Agrigento – Sembra un paradosso e invece è tutto vero. La Fondazione Agrigento 2025, costituita da ben otto membri del Consiglio di Amministrazione – tra cui un ex prefetto, cinque avvocati, un medico dermatologo e un impiegato pubblico – ha pubblicato un avviso pubblico per selezionare un consulente giuridico AvvisoConsulente giuridico fondazione esterno.

Il compenso? 28.000 euro lordi annui per “assistenza giuridico-amministrativa agli organi della Fondazione”. Una somma che, sommata ad altri incarichi consulenziali già attivati, grava direttamente sul bilancio del 2025, alimentato da fondi pubblici e da contributi legati al progetto Agrigento Capitale Italiana della Cultura.

Una consulenza da 28mila euro per fare ciò che già dovrebbero fare i membri del CdA

L’incarico – come si legge nell’avviso datato 3 aprile 2025 e firmato dalla presidente Maria Teresa Cucinotta – avrà durata di 12 mesi, rinnovabile per un altro anno, e sarà affidato a un professionista esperto in diritto amministrativo, con specializzazione nei contratti pubblici e nei vincoli normativi delle fondazioni pubblicistiche.

Eppure, fa notare più di qualcuno, ben cinque dei membri del CdA sono avvocati. Uno è addirittura un ex prefetto dello Stato, teoricamente tra i più esperti in materia amministrativa. Eppure la Fondazione dichiara “di non disporre di personale con esperienza nella gestione dei procedimenti amministrativi”.

Giuseppe Di Rosa (Codacons): “Una farsa, come se il Comune assumesse un sindaco esterno”

Durissimo il commento di Giuseppe Di Rosa, esponente del Codacons, da mesi impegnato a denunciare le opacità della gestione Agrigento 2025:

“Questa è l’ennesima farsa. È come se un Comune con un sindaco in carica assumesse un altro sindaco esterno per aiutarlo a governare. È ridicolo. Hanno un ex prefetto, cinque avvocati e invece di mettere a frutto le loro competenze, spendono altri 28 mila euro pubblici per un consulente esterno.”

“Ormai è chiaro che questa Fondazione – continua Di Rosa – serve solo a garantire poltrone e consulenze, mentre la città affonda tra crisi idrica, degrado urbano e scuole senza acqua. E loro pensano a circondarsi di consulenti come se piovesse.”

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