Agrigento Capitale 2025: bando da 300mila euro a maggio e milioni già spesi, ma il programma non c’è
Agrigento è Capitale Italiana della Cultura 2025, ma dopo quasi cinque mesi dall’inizio ufficiale, il risultato è sconfortante: nessun programma stabile, eventi assenti, milioni già spesi in promozione senza esiti visibili.
Un bando da 300mila euro lanciato in piena emergenza
Durante la conferenza stampa del 16 aprile, il sindaco Francesco Miccichè ha annunciato la pubblicazione imminente di un bando da 300.000 euro per le associazioni locali. Ma questo bando arriva ad aprile inoltrato, quasi maggio, quando Agrigento avrebbe dovuto essere già nel pieno della sua programmazione culturale. A chi è destinato? Per fare cosa? E soprattutto: a cosa sono serviti i fondi pubblici già investiti per promuovere un programma che ancora non esiste?
Il sospetto: un contentino per comprare il silenzio
Secondo molti osservatori, il bando rappresenta l’ennesima manovra politica per calmare le proteste, distribuendo qualche contributo qua e là per ottenere consenso e silenzio. Il rischio è quello di una gestione clientelare, dove il merito lascia il posto all’appartenenza.
In merito, Giuseppe Di Rosa, voce attiva della cittadinanza critica, non ha usato mezzi termini:
“Si dovrebbe spiegare a questa amministrazione – dice Di Rosa – che si può e si dovrebbe amministrare anche legalmente e rispettando le regole. Non per forza si devono favorire le ditte a te vicine. Il lavoro è per tutti, non per pochi eletti.”
Una frase che accende i riflettori su dinamiche poco trasparenti e solleva dubbi sulla regolarità e l’imparzialità dell’operato dell’amministrazione.
“I panni sporchi si lavano in famiglia”: la frase che inquieta
Durante un’intervista al TG3 il 16 gennaio, il sindaco Miccichè ha dichiarato che “i panni sporchi si lavano in famiglia”, lasciando intendere che le critiche e le denunce pubbliche siano da evitare. Una frase che ha fatto rabbrividire molti, perché richiama una cultura del silenzio e dell’omertà che nulla ha a che vedere con la trasparenza istituzionale.
Intimidazioni in conferenza stampa: clima da “tutti contro tutti”
A confermare questo clima di tensione, quanto accaduto durante la stessa conferenza stampa del 16 aprile: un operatore legato a ditte vicine all’amministrazione ha rivolto insulti e minacce a uno dei principali denuncianti presenti in sala. Un episodio inquietante che, secondo fonti attendibili, sarà oggetto di denuncia formale alle autorità.
Le associazioni divise tra chi prende e chi denuncia
Come evidenziato nell’articolo “OltreCapitale – Agrigento reagisce al vuoto istituzionale”, molte associazioni del territorio si dividono oggi tra chi si accontenta delle briciole e chi denuncia apertamente l’assenza di regole e trasparenza. Il bando da 300mila euro rischia di spaccare ulteriormente il fronte culturale locale, alimentando la logica del “divide et impera”.
Il tempo degli annunci è finito
Agrigento merita molto più di questo teatrino. Non può essere Capitale della Cultura del silenzio, delle intimidazioni e del favore personale. Il tempo degli annunci è finito. Ora è il momento della verità, della rendicontazione e della giustizia.
Ogni euro speso va spiegato. Ogni voce critica va ascoltata. Ogni cittadino va rispettato.