Agrigento Capitale della Cultura 2025, ma sembra ancora il 2024
Conferenza stampa tra festeggiamenti e tensioni: dopo 4 mesi ancora tutto da costruire

AGRIGENTO – 16 aprile 2025 – Doveva essere l’anno del riscatto per Agrigento, Capitale Italiana della Cultura 2025. E invece, oggi, sembra ancora il 2024: si parla di “grande fermento”, si snocciolano promesse, ma la città è ancora in alto mare. A confermarlo, inconsapevolmente, sono stati proprio i vertici della Fondazione Agrigento 2025 che questa mattina hanno convocato una conferenza stampa per presentare gli eventi previsti tra aprile e maggio, quasi a voler salvare il salvabile dopo quattro mesi di silenzi, polemiche e occasioni perdute.

Presenti alla conferenza la presidente della Fondazione Maria Teresa Cucinotta, il sindaco Francesco Miccichè, il direttore generale Giuseppe Parello e numerosi rappresentanti delle istituzioni culturali, tra cui don Giuseppe Pontillo per la Curia, la Soprintendenza, l’Università, il Teatro Pirandello, il Giardino della Kolymbethra.

“Abbiamo perso tempo, ma adesso si parte”

È stata proprio Cucinotta ad ammettere con franchezza:

“Dobbiamo recuperare il tempo perduto”.

Un’ammissione che pesa come un macigno, se si considera che il primo terzo del 2025 è già trascorso, senza che la città abbia beneficiato, se non a parole, del titolo prestigioso che le è stato conferito nel gennaio 2023. La Fondazione sembra oggi ancora in fase organizzativa, a rincorrere un programma culturale che, sulla carta, aveva convinto il Governo Meloni a scegliere Agrigento come Capitale della Cultura.

Il programma originario? Un ricordo lontano

Alla conferenza si è assistito a una lunga carrellata di eventi in calendario per le prossime settimane, in particolare teatro immersivo e itinerante, spettacoli di qualità e iniziative religiose legate alla festa di San Calogero. Ma del programma originario – quello vincente, presentato in pompa magna nel 2023 – non si ha più traccia. Non è stato aggiornato, pubblicato o condiviso. Nessuna roadmap, solo dichiarazioni di intenti e qualche tentativo di rianimazione in extremis.

Don Giuseppe Pontillo ha illustrato le iniziative della Curia, tra visite guidate nei luoghi simbolici di culto e lavori di riqualificazione finanziati dal PNRR. Il direttore del Teatro Pirandello Salvo Prestia ha presentato invece gli spettacoli previsti per maggio. Ma tutto appare ancora “in progress”, quando a quest’ora tutto doveva essere già a pieno regime.

Domande senza risposte e tensioni in sala

A creare ulteriori perplessità è stato l’atteggiamento della presidente Cucinotta, apparsa infastidita dalle domande dei giornalisti, in particolare su temi scomodi come l’uscita dell’ex direttore Roberto Albergoni e le nomine contestate di Parello e Amorosia. Ha risposto solo in parte, appellandosi al rispetto delle norme vigenti, ma senza chiarire del tutto dinamiche e retroscena.

Il clima si è fatto teso, tanto che a un certo punto la presidente avrebbe voluto concludere l’incontro, ma è stata invitata a restare poiché “le domande non erano ancora finite”. Un segnale, questo, del crescente malumore anche tra gli operatori dell’informazione, che da mesi chiedono trasparenza e chiarezza.

Miccichè: “C’è fermento culturale”

Il sindaco Miccichè ha provato a rassicurare parlando di “grande fermento culturale” e della voglia di associazioni e soggetti privati di ottenere il marchio Agrigento Capitale della Cultura 2025. Ma il fermento, al momento, resta invisibile agli occhi dei cittadini, che aspettano segnali concreti in una città che, tra cantieri fermi, sporcizia, emergenza idrica e impianti sportivi in disfacimento, appare tutto fuorché capitale.

L’anno da Capitale della Cultura è iniziato da oltre 100 giorni, ma Agrigento sembra ancora ferma al punto di partenza. Alla città non servono altri annunci, ma fatti immediati, chiarezza sui fondi, un programma accessibile e coinvolgente, e soprattutto il rispetto di una promessa fatta non solo al Governo, ma agli agrigentini. E il tempo per mantenere quella promessa sta per scadere.

Autore