L’allarme sul futuro di Agrigento come Capitale Italiana della Cultura 2025 si fa sempre più pressante. Dopo la recente nota stampa del Codacons, che invocava il commissariamento del progetto e un’ispezione ministeriale sull’uso dei fondi pubblici, è ora Pietrangelo Buttafuoco, giornalista e presidente della Biennale di Venezia, a lanciare un appello accorato per un intervento risolutivo da parte del governo centrale.

“Buttafuoco, ai microfoni dei giornalisti di ANTENNA SICILIA, ha sottolineato la necessità di un’azione tempestiva per salvare un’opportunità unica che rischia di naufragare a causa di inefficienze e mancanza di visione strategica da parte dell’amministrazione locale.

“Avevo un’idea ben precisa: che fosse l’occasione delle occasioni. Credo che ci siano tutti i presupposti affinché da Roma, quindi dal comando centrale, si abbia la consapevolezza di impugnare il tutto, anche a costo di essere sgarbati nei modi, perché non si può perdere questa occasione”, ha dichiarato.

L’intervento di Buttafuoco conferma e amplifica quanto già espresso dal Codacons nell’articolo pubblicato su Report Sicilia: “Agrigento non può permettersi di trasformare un’occasione storica in un fallimento amministrativo ed economico”. La nota del Codacons aveva sottolineato la necessità di una gestione trasparente e il rischio concreto che i fondi pubblici destinati al progetto potessero essere sprecati in iniziative prive di un reale impatto sul territorio.

“C’è solo una soluzione: avere consapevolezza dell’importanza del dato culturale. Parliamoci chiaro, è la formula aritmetica che porta piccioli”, ha aggiunto Buttafuoco, richiamando la centralità della cultura come motore economico e sociale.

L’appello all’intervento centrale, già sollevato dal Codacons con la richiesta di commissariamento e di una verifica sull’utilizzo dei fondi PNRR, si fa quindi ancora più forte. Le parole di un autorevole giornalista siciliano come Buttafuoco accendono i riflettori sull’urgenza di un cambio di passo nella gestione del progetto.

La domanda è inevitabile: Roma ascolterà queste richieste? O si rischia che Agrigento perda un’occasione irripetibile per la crescita e il rilancio del suo territorio? La risposta, ormai, non può più tardare.

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