Agrigento, designata Capitale Italiana della Cultura 2025, continua a far discutere. Le ambizioni iniziali si scontrano con ritardi, disorganizzazione e mancate realizzazioni. Un quadro critico emerso anche nel corso della trasmissione televisiva Piazza Pulita, che ha dedicato un servizio approfondito alla situazione della città siciliana.
L’ex Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, intervistato in studio, ha espresso rammarico: “Agrigento è una città che per la sua storia richiama tanti contenuti culturali. Se le cose stanno così è un’occasione persa e di questo mi dispiace.” Una frase lapidaria, che sottolinea l’amarezza per un progetto che sembrava promettente ma che rischia di trasformarsi in una mancata opportunità per la città e per l’intero territorio.
Ritardi, promesse disattese e polemiche
Il servizio televisivo ha messo in evidenza le criticità che stanno segnando il percorso di Agrigento come Capitale della Cultura. Tra i progetti annunciati ma ancora non realizzati figurano il tanto atteso “Giardino della Pace” a Ribera e il catamarano destinato alle Ong per le operazioni di salvataggio nel Canale di Sicilia. Promesse che, al momento, restano solo sulla carta.
Un clima di tensione
L’intervento di Sangiuliano ha fatto emergere ulteriori contrasti, anche tra gli attuali organizzatori di Agrigento Capitale della Cultura e il Ministero della Cultura. L’attuale ministro, Alessandro Giuli, ha già mostrato scarso interesse verso l’evento, disertando la presentazione ufficiale a Roma e, a quanto pare, non presenziando nemmeno all’inaugurazione della mostra “I Tesori d’Italia”, prevista nella Valle dei Templi.
A peggiorare la situazione, le dichiarazioni del sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, che in un’intervista aveva lasciato intendere che parte dei ritardi nell’organizzazione potessero essere legati al cambio di guida del Ministero della Cultura, riferendosi al passaggio da Sangiuliano a Giuli.
Le scuse del Sindaco
Le parole del primo cittadino hanno generato una reazione che lo ha costretto a ritrattare e chiarire la sua posizione:
“Chiedo scusa al Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, se nel corso dell’intervista si è percepita un’eventuale responsabilità rispetto ai ritardi che riguardano Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025. Non è assolutamente così,” ha dichiarato Miccichè in un comunicato stampa.
Il sindaco ha inoltre ribadito che il Ministro Giuli ha dimostrato interesse e disponibilità verso Agrigento, sottolineando un incontro avvenuto a dicembre scorso presso il Ministero: “Giuli si è subito mostrato estremamente interessato nel voler conoscere il dossier e il programma di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025.”
Agrigento tra aspettative e delusioni
Le dichiarazioni dell’ex Ministro Sangiuliano, unite alle difficoltà organizzative e alle polemiche interne, evidenziano le criticità di un progetto che avrebbe dovuto essere un’occasione di rilancio per la città e che, invece, rischia di diventare un esempio di cattiva gestione.
Mentre la città si prepara a eventi importanti come la visita del Presidente della Repubblica, il titolo di Capitale della Cultura sembra non essere sufficiente a mascherare i problemi che affliggono Agrigento, tra ritardi, progetti mancati e una visione strategica che fatica a decollare.
Report Sicilia continuerà a monitorare la situazione, dando voce ai cittadini e ai protagonisti di questa complessa vicenda.