Agrigento – L’assenza di bagni pubblici ad Agrigento continua a rappresentare una delle problematiche più gravi per residenti e turisti, un tema che il CODACONS denuncia da oltre un decennio. L’ultimo episodio, avvenuto a Fontanelle, ha nuovamente acceso i riflettori su una questione irrisolta: un operaio sessantenne, impossibilitato a trovare un bagno, ha urinato in un’aiuola di fronte a decine di abitazioni, rischiando il linciaggio da parte dei residenti.

L’episodio di Fontanelle: un simbolo del disagio

L’uomo, colto da un bisogno fisiologico urgente, ha cercato di giustificarsi con i residenti: “Mi scappava, non ci sono bagni pubblici!”. Una spiegazione che, pur non placando l’indignazione dei presenti, mette in luce un problema strutturale che affligge Agrigento. La città, Capitale Italiana della Cultura 2025, è priva di strutture igieniche pubbliche adeguate, un deficit che penalizza non solo i cittadini ma anche i turisti, danneggiando l’immagine di una località che si prepara a ospitare eventi di portata nazionale e internazionale.

155mila euro per due bagni prefabbricati: ma dove sono?

A peggiorare la situazione è la gestione dei fondi pubblici. Nel dicembre 2021, il Comune di Agrigento aveva stanziato 155.510,38 euro per l’acquisto di due bagni prefabbricati auto-pulenti, come indicato nella determina n. 3.206. A distanza di quasi tre anni, di questi bagni non c’è alcuna traccia.

“Ero pronto a complimentarmi con l’amministrazione – dichiara Giuseppe Di Rosa, vicepresidente del CODACONS – ma chi spende 155mila euro per due bagni prefabbricati invece di adeguare quelli già esistenti non può essere definito un bravo amministratore. Con quella cifra si potevano ristrutturare e adeguare bagni pubblici in cemento per ogni quartiere, creando strutture resistenti e a prova di vandali.”

Secondo il CODACONS, i fondi avrebbero potuto essere utilizzati meglio, ad esempio ristrutturando i bagni già esistenti o costruendo nuove strutture in cemento, affidandone la gestione a cooperative del terzo settore, utilizzando i proventi della tassa di soggiorno.

Un problema storico ignorato

Dal 2013 a oggi, la mancanza di bagni pubblici è stata oggetto di ripetute denunce da parte del CODACONS, ma l’amministrazione comunale sembra non aver mai preso provvedimenti concreti. Nel frattempo, i cittadini sono costretti a ricorrere a soluzioni di fortuna, mentre i turisti lamentano l’assenza di servizi basilari in una città che dovrebbe rappresentare un modello di accoglienza.

Una Capitale della Cultura senza servizi essenziali

Agrigento si prepara a diventare Capitale Italiana della Cultura 2025, ma non riesce a garantire servizi essenziali come i bagni pubblici. Una contraddizione che rischia di compromettere l’immagine della città e l’efficacia degli investimenti legati all’evento.

“La nostra città non può continuare a essere amministrata con superficialità e promesse mai mantenute,” sottolinea Giuseppe Di Rosa. “Agrigento merita servizi adeguati, non spese inutili e annunci privi di risultati.”

Le richieste del CODACONS

Il CODACONS chiede all’amministrazione comunale di:

  1. Chiarire lo stato dei bagni prefabbricati acquistati nel 2021 e fornire spiegazioni sulla loro mancata installazione.
  2. Realizzare un piano immediato e concreto per dotare la città di bagni pubblici in tutti i quartieri e nelle aree turistiche, con soluzioni resistenti e durature.
  3. Garantire trasparenza nella gestione dei fondi pubblici, in particolare quelli derivanti dalla tassa di soggiorno, destinandoli a servizi essenziali per cittadini e turisti.

Conclusioni

L’episodio di Fontanelle e la mancata realizzazione dei bagni prefabbricati acquistati con fondi pubblici sono il simbolo di una città che non riesce a risolvere nemmeno le criticità più basilari. Agrigento, per affrontare il futuro e il ruolo di Capitale della Cultura, deve prima rispondere alle esigenze quotidiane dei suoi cittadini e dei visitatori, garantendo dignità e decoro.

Report Sicilia continuerà a monitorare la vicenda, sollecitando risposte concrete da parte dell’amministrazione.

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