Se da un lato la demolizione dell’opera abusiva di Airò Farulla Rosetta rappresenta un raro esempio di applicazione della legge sull’abusivismo edilizio, dall’altro emerge un quadro di disparità e contraddizioni. Molte altre costruzioni abusive continuano a rimanere intoccabili, grazie a ritardi burocratici, ricorsi e mancanza di volontà politica.
Agrigento, 15 febbraio 2025 – Tra le tante costruzioni abusive che sfuggono alla demolizione, ce n’è una per cui il Comune di Agrigento ha finalmente avviato la procedura per l’abbattimento: quella di Airò Farulla Rosetta, condannata in via definitiva per abusi edilizi e soggetta a un ordine di demolizione che risale addirittura al 1998.
UNA VICENDA LUNGA DECENNI
Il caso ha origine con una sentenza del Tribunale di Agrigento del 28 novembre 1998, parzialmente riformata dalla Corte d’Appello di Palermo il 6 luglio 2000, e divenuta irrevocabile il 14 giugno 2001. Nonostante la condanna e l’ordine di demolizione, l’esecuzione è stata rimandata per anni, fino a quando la Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Palermo ha finalmente imposto di procedere con l’abbattimento nel 2024.
Con un decreto del 30 aprile 2024, la Procura ha incaricato un consulente tecnico d’ufficio (C.T.U.), l’architetto Giuseppe La Greca, di aggiornare i costi della demolizione. Il Comune di Agrigento è stato chiamato ad anticipare le spese necessarie, attingendo a fondi propri o richiedendo un finanziamento alla Cassa Depositi e Prestiti, per poi rivalersi sulla condannata.
I COSTI DELL’ABBATTIMENTO
Il computo metrico aggiornato dal C.T.U. ha stimato un costo totale di € 25.730,05, così ripartito:
- € 12.621,97 per l’esecuzione dei lavori di demolizione;
- € 13.108,08 per somme a disposizione (oneri di sicurezza, smaltimento in discarica, competenze tecniche, ecc.).
Con una determina del 12 febbraio 2025, il Comune ha finalmente impegnato la somma necessaria per l’esecuzione dell’ordine di demolizione, attingendo ai fondi del capitolo di bilancio “interventi di demolizione opere abusive e ripristino luoghi”.
UN COMUNE CHE PREDICA LEGALITÀ MA COSTRUISCE IN ABUSO?
Se da un lato l’amministrazione si fa promotrice della legalità abbattendo immobili abusivi come quello di Airò Farulla Rosetta, dall’altro appare ipocrita e contraddittoria la sua condotta in altre situazioni. Emblematico è il caso della Villa del Sole, dove il Comune stesso ha avviato la costruzione di un asilo senza autorizzazioni, in violazione delle normative urbanistiche e paesaggistiche.
Il Comune di Agrigento, che oggi si erge a difensore della legalità con azioni di demolizione, è lo stesso che ha dato inizio ai lavori in totale difformità dalle normative vigenti, dimostrando una doppia morale nella gestione del territorio. Mentre i privati cittadini vengono perseguiti per abusi edilizi, l’ente locale si sente libero di agire senza rispettare le stesse regole che impone.
UN CASO ISOLATO IN UNA CITTÀ PIENA DI ABUSI?
Se da un lato la demolizione dell’opera abusiva di Airò Farulla Rosetta rappresenta un raro esempio di applicazione della legge sull’abusivismo edilizio, dall’altro emerge un quadro di disparità e contraddizioni. Molte altre costruzioni abusive continuano a rimanere intoccabili, grazie a ritardi burocratici, ricorsi e mancanza di volontà politica.
Non è un mistero che ad Agrigento esistano centinaia di costruzioni abusive mai abbattute, con molti casi in cui gli ordini di demolizione restano sulla carta. Le istituzioni sembrano applicare le regole solo in alcuni casi, mentre in altri si preferisce chiudere un occhio, lasciando interi quartieri con immobili costruiti illegalmente e mai demoliti.
Il caso Airò Farulla è l’eccezione che conferma la regola? L’amministrazione comunale sarà in grado di applicare la legge con lo stesso rigore su tutti gli immobili abusivi? La città di Agrigento aspetta risposte concrete, affinché la lotta all’abusivismo non sia solo un principio astratto ma una realtà applicata equamente a tutti.
1.+impegno+spesa+Airò+Farulla+-+Proposta+n.+35+del+12.02.2025_signed

