La pineta che circonda la Casa Natale di Luigi Pirandello, un luogo di profondo valore storico e culturale, è in grave pericolo. Un’infestazione del Matsucoccus, un parassita altamente distruttivo, sta colpendo i pini marittimi della zona, causando una strage silenziosa ma devastante.

Le immagini parlano da sole: interi alberi ormai ingialliti, privi della tipica colorazione verde brillante degli aghi di pino, si ergono come scheletri marroni. I sintomi sono inequivocabili: prima l’ingiallimento dei rami più alti, poi la fuoriuscita di una resina bianca, segno che il parassita ha ormai compromesso la salute della pianta. Nel giro di due o tre anni, il pino muore completamente.

Secondo Giuseppe Di Rosa, rappresentante del Codacons, «si tratta di una vera e propria emergenza ambientale. È una strage silenziosa che rischia di distruggere una parte fondamentale del nostro patrimonio naturale e culturale. Non possiamo permettere che la pineta della Casa di Pirandello venga abbandonata a un destino così tragico».

L’allarme è condiviso da agronomi ed esperti, che sottolineano l’importanza di intervenire immediatamente. Il Codacons chiede con forza alle autorità locali, regionali e nazionali di agire per salvare il salvabile. «È necessario un piano d’azione urgente – spiega Di Rosa – che preveda il monitoraggio delle piante ancora sane, trattamenti specifici per quelle a rischio e, purtroppo, l’abbattimento e la sostituzione degli esemplari irrimediabilmente compromessi».

La pineta della Casa di Pirandello non è solo un polmone verde, ma anche un simbolo legato alla memoria del grande drammaturgo agrigentino. È un luogo intriso di storia, amato dai cittadini e dai visitatori di tutto il mondo. La sua perdita rappresenterebbe un danno irreparabile non solo per Agrigento, ma per l’intero patrimonio culturale nazionale.

Il Codacons invita le istituzioni a non rimanere indifferenti di fronte a questa emergenza. «La pineta della Casa di Pirandello merita rispetto e cure – conclude Di Rosa –. Agire ora è un dovere morale verso la nostra storia e la nostra identità».

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