Nel pieno di una seduta del Consiglio comunale caratterizzata da assenze importanti e tensioni latenti, il Comune di Agrigento ha approvato il bilancio previsionale 2024/2026. Solo 14 consiglieri comunali erano presenti all’inizio della seduta, di cui molti della maggioranza, e le votazioni si sono svolte in un clima di incertezza, con il quorum raggiunto di volta in volta “sul filo del rasoio”.

L’intera opposizione è risultata assente, con la sola eccezione della consigliera Zicari, che si è presentata in aula a intermittenza e, come riportato, è stata bersaglio di scherni da parte di alcuni colleghi della maggioranza. Tra gli altri presenti vi erano il sindaco e gli assessori Alfano, Vullo e Piparo(entrambi anche consiglieri), e Principato. Significativa l’assenza ingiustificata dell’assessore al bilancio Lisci, un’assenza particolarmente rilevante dato il ruolo cruciale della sua delega nella discussione del bilancio.

Prima della votazione definitiva, altri due consiglieri, Zicari e La Felice, hanno abbandonato l’aula, riducendo ulteriormente il numero di presenti. Alla fine, alle 13:06, il Consiglio comunale ha approvato il bilancio con 13 voti favorevoli su 13 consiglieri presenti, su un totale di 24 membri del Consiglio.

L’approvazione del bilancio previsionale 2024/2026 è un passo fondamentale che permetterà al Comune di Agrigento di programmare con anticipo gli eventi culturali previsti per il 2025, anno in cui la città sarà capitale italiana della cultura. Tuttavia, la seduta è stata segnata dalla presenza non casuale nei dintorni del Palazzo comunale dell’assessore regionale Di Mauro, uno dei principali sostenitori del sindaco e detentore di un’influenza significativa sui voti del Consiglio.

Al termine della seduta, il sindaco, visibilmente provato, ha ringraziato tutti coloro che hanno preso parte al processo decisionale, definendoli “attori” di una giornata politica complessa.

La dinamica della seduta ha sottolineato una certa fragilità nei numeri della maggioranza e ha messo in luce l’assenza di un’opposizione in grado di contrastare le decisioni della giunta. Questo clima potrebbe influire sulle future dinamiche politiche del Comune, in un momento cruciale per Agrigento e per il suo futuro come capitale culturale.

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