In vista delle celebrazioni per Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi ha annunciato la realizzazione di nuovi bagni pubblici in centro. Gli interventi rientrano in una serie di lavori finanziati tramite gli introiti dei biglietti del parco, come previsto dalla convenzione tra Parco e Comune siglata lo scorso 16 maggio, e comprenderanno anche la riqualificazione della villa Lizzi al Viale della Vittoria e l’installazione di due pensiline per i bus nell’area di Sant’Anna.

La novità principale è l’imminente costruzione di servizi igienici pubblici presso i locali “Ex Gil” adiacenti alla via Imera, vicino a piazza Fratelli Rosselli. Una notizia che sembra rispondere a una carenza storica della città in termini di servizi pubblici essenziali, soprattutto in previsione del crescente afflusso turistico per il 2025. Tuttavia, nonostante la promessa di consegna per la primavera prossima, resta aperto il dibattito su alcuni aspetti cruciali, tra cui la gestione dei nuovi bagni e il destino dei prefabbricati autopulenti acquistati dal Comune nel 2021 con una spesa di ben 135.000 euro.

Domande senza risposta sulla gestione e sull’effettiva tempistica di consegna

Se da un lato il Parco archeologico ha fatto sapere che l’appalto per i lavori sarà aggiudicato già la prossima settimana, lasciando presagire una consegna in circa quattro mesi, dall’altro ci si chiede chi sarà il gestore di questi nuovi bagni pubblici. L’amministrazione comunale non ha ancora comunicato alcuna informazione ufficiale sulla procedura di gestione: sarà indetta una gara per garantire trasparenza, o si assisterà all’ennesimo affidamento diretto come già accaduto in altre occasioni?

Questi interrogativi, uniti alla lentezza della realizzazione, sollevano dubbi anche sulla pianificazione del Comune e sull’effettivo impegno per fornire servizi in tempo per l’anno di Agrigento Capitale della Cultura.

Un passato di investimenti discutibili

A suscitare ulteriore perplessità è il precedente investimento di 135.000 euro per l’acquisto di bagni autopulenti prefabbricati, di cui si sono perse le tracce e che, evidentemente, non sembrano aver risposto alle esigenze per cui erano stati acquistati. In piena preparazione per l’inizio dell’anno da Capitale della Cultura, previsto per il 1° gennaio, la città si trova ancora a dover attendere la consegna di servizi essenziali, mentre le risorse del Parco archeologico continuano a essere destinate a iniziative che, spesso, appaiono più come manifestazioni d’immagine che interventi strutturali.

Il Codacons e altre associazioni hanno più volte sottolineato come gli agrigentini meritino una gestione più trasparente ed efficiente, che garantisca ai residenti e ai turisti servizi di base già da tempo necessari. Essendo ormai a pochi mesi dalle celebrazioni per Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, rimane l’auspicio che gli impegni presi non si traducano solo in annunci, ma in interventi concreti che restituiscano alla città l’efficienza e la dignità che merita.

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