Dopo la manifestazione inaugurale di Agrigento Capitale della Cultura 2025, il clima politico e culturale in città si fa sempre più acceso. L’episodio avvenuto all’esterno del Teatro Pirandello, che ha visto Nino Lauretta, delegato del Centro Nazionale di Studi Pirandelliani, accusare il sindaco Francesco Miccichè di aver tradito gli impegni presi sul futuro del Convegno di Studi Pirandelliani, ha scatenato un intenso dibattito.

La replica del sindaco Miccichè

Nel pomeriggio, il sindaco Miccichè ha risposto ai microfoni di AgrigentoNotizie, assicurando che il Convegno di Studi Pirandelliani si terrà ad Agrigento a dicembre 2025. “Per il 2024 non ci siamo riusciti, ma accadrà sicuramente quest’anno. Si è perso tempo su alcuni progetti, ma la squadra è già al lavoro”, ha dichiarato.

Il sindaco ha inoltre annunciato il ritorno dell’Efebo d’Oro: “Si terrà in primavera e a novembre, mentre il Convegno sarà nella prima settimana di dicembre.” Secondo Miccichè, i ritardi sono stati causati da difficoltà organizzative, ma i programmi sono in fase di definizione per garantire che gli eventi simbolo di Agrigento abbiano luogo nel 2025.

La dura risposta di Nino Lauretta

A stretto giro è arrivata la replica di Nino Lauretta, delegato del Centro Nazionale di Studi Pirandelliani e figlio del compianto professore Enzo Lauretta, fondatore del Convegno. Lauretta ha smentito categoricamente le dichiarazioni del sindaco, accusandolo di cercare di rimediare con dichiarazioni infondate.

“Le dichiarazioni del sindaco non rispondono al vero. Primo perché il Convegno di Studi Pirandelliani non è stato previsto nel programma ufficiale, che è sotto gli occhi di tutti,” ha affermato Lauretta. “Secondo, perché nel maggio scorso il sindaco si era impegnato, davanti alla presidente del Centro Carmela Pace e alla professoressa Gilda Pennica, non solo a finanziare e istituzionalizzare il Convegno, ma addirittura fino al 2030. Oggi sta cercando di mettere pezze dappertutto, ma certe pezze fanno più danno che altro.”

Una vicenda che divide

Le accuse mosse da Lauretta evidenziano una frattura profonda tra l’amministrazione comunale e il mondo culturale agrigentino. Il Convegno di Studi Pirandelliani, evento storico e di rilevanza internazionale, sembra essere stato trascurato nel programma di Agrigento Capitale della Cultura, nonostante le promesse fatte dal sindaco.

La situazione appare ancora più paradossale considerando il ruolo centrale che Luigi Pirandello, figura iconica della cultura italiana e figlio illustre di Agrigento, dovrebbe avere nel contesto del 2025. La mancata inclusione del Convegno nel programma ufficiale e le dichiarazioni contrastanti tra il sindaco e Lauretta alimentano ulteriormente il dibattito pubblico.

Conclusioni

La vicenda rappresenta un’altra pagina controversa nel percorso di Agrigento verso il 2025. Se da un lato si celebrano le grandi ambizioni culturali della città, dall’altro emergono lacune e difficoltà organizzative che rischiano di compromettere la credibilità di questo importante progetto.

Report Sicilia continuerà a seguire con attenzione gli sviluppi di questa vicenda, dando spazio a tutte le voci coinvolte e monitorando le azioni dell’amministrazione comunale per garantire che Agrigento possa davvero essere una Capitale della Cultura inclusiva e all’altezza delle aspettative.

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